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Un altro mondo è possibile

18 marzo 2015. Il telegiornale trasmette la notizia di un attentato terroristico nella città di Tunisi presso il Museo del Bardo. Un colpo ai danni dell’economia di una città e di un Paese risvegliati da una primavera che rivendica valori di pace, giustizia e solidarietà. Ancora una volta, un colpo ai danni di persone innocenti.
Una settimana dopo. L’aereo da Palermo-Punta Raisi a Tunisi-Cartagine prende il volo e con esso un laico e una laica comboniani di Palermo che hanno deciso di partecipare al World Social Forum (WSF) e di rimanere accanto al popolo tunisino, dispiaciuto per l’accaduto e pieno di speranza per il futuro.
Giunto alla sua quinta edizione, il WSF quest’anno ha proposto il tema dignità e diritti con lo slogan Un altro mondo è possibile. Dal 24 al 28 marzo sono state chiamate a raccolta 4300 organizzazioni provenienti da varie parti del mondo, in particolare dal Maghreb e dal Medio Oriente, per discutere su argomenti quali: diritti e dignità umani, pace e democrazia, migrazione e cittadinanza, ambiente e sviluppo sostenibile, giustizia sociale, uguaglianza, istruzione, lavoro, salute, libertà di espressione. Gli incontri hanno avuto luogo presso il Campus Farhat Hached El Manar in cui ha sede l’Università di Tunisi sotto forma di seminari, workshop, dibattiti.

Messaggio comboniano dal Forum Sociale Mondiale 2015

ESSERE PRIMAVERA NELLA CHIESA E NEL MONDO DI OGGI


Dopo due anni il Forum Sociale Mondiale (FSM) è tornato a Tunisi, in un contesto di crescente instabilità e violenza nei Paesi nordafricani e del Medio Oriente. Ha voluto essere un segno di pace e di speranza nel processo della primavera araba, minacciato dal terrorismo e dal rischio di essere snaturato dal fondamentalismo religioso e da governi repressivi. Ha dichiarato il ripudio di “ogni forma di terrorismo”, incluse l’arroganza del militarismo e la violenza sistematica di un’economia che uccide.
Il Forum ha trovato l’accoglienza riconoscente di un popolo in un processo di emancipazione che vede protagonisti i giovani e le donne.

Comboniani “en camino”

Appunti di viaggio verso Santiago de Compostela


Dal 3 all’11 agosto scorsi a fare il Cammino di Santiago, su complessivi 32 partecipanti, gli italiani siamo in sei: sr. Rosmary, Benedetta, Angelo, Delio, Lorenzo, Angelo “baffo”. L’itinerario prevede la partenza da Sarria e la percorrenza dei circa 120 km che separano quest’ultimo centro da Santiago de Compostela, con varie tappe intermedie. Siamo un bel gruppo, oltre a noi italiani ci sono gli amici di Londra, della Spagna e del Portogallo, siamo motivati ed entusiasti di vivere l’esperienza del “Camino”. Incentrato sulla figura e l’opera di S. Daniele Comboni, e in modo particolare del suo Piano per la Rigenerazione dell’Africa, sarà il tema conduttore del campo, che ogni gruppo è incaricato di sviluppare nei vari giorni del cammino.

Cammino di Santiago per giovani europei

Organizzato dalla Famiglia Missionaria Comboniana si svolgerà dal 3 all’11 agosto 2014.
Esso consiste nel percorrere a piedi il tratto di Camino che va da Sarria a Santiago de Compostela (120 km), e vede la partecipazione di giovani provenienti da diverse parti d’Europa. Non sarà un semplice trekking ma anche un cammino di ascolto, discussione, riflessione, in cui la Parola di Dio vi occupa un gran posto.

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La casa si riempì della fragranza di profumo

Vitalità, creatività, energia, affettività, trascendenza: 5 essenze che parlano e ci parlano di adolescenza e giovinezza, una stagione del ciclo vitale carica di futuro e bellezza.

Da quest’anno la nostra “casa comunitaria” si è aperta a questa fragranza di profumo che emanano tante ragazze e ragazzi del nostro tempo. Come famiglia comboniana abbiamo intrapreso il nostro viaggio missionario desiderosi di scoprire, conoscere e incontrare una porzione piccola ma significativa della realtà giovanile. Abbiamo iniziato un percorso che proponiamo ad adolescenti e giovani interessati a riflettere sulla vita, e su quanto di bello c’è in essa e da essa emana.

Il percorso è composto di tre aspetti: umano, spirituale e storico.

Ci regaliamo un tempo per approfondire queste dimensioni della nostra vita.

  • La dimensione umana: conoscere se stessi/e, soprattutto le proprie fragilità per arrivare poi a vedere le potenzialità, spesso nascoste, della propria personalità, attraverso semplici strumenti come esercizi di autoconoscenza, lavori di gruppo, momenti personali di incontro con se stessi.
  • La dimensione spirituale: è una spiritualità che ci libera dagli idoli (le false immagini di Dio) e ci colloca con semplicità ai bordi della strada, quella attraversata ancora una volta da Gesù. Sperimentare la tenerezza e la misericordia di Dio nella propria vita ci rimette in piedi per continuare a camminare accanto a chi soffre.
  • La dimensione storica: leggere criticamente la realtà. Partendo da una crescita umana e spirituale siamo spinti alla ricerca di strutture sociali, politiche ed economiche più umane come annuncio e manifestazione del Regno di Dio nella storia. Questo comporta un impegno a collocare la propria vita a servizio del Regno.

Giovani sentieri missionari – Passi di santità

Dall’8 al 10 novembre 2013 un centinaio di giovani, che negli ultimi 10 anni hanno percorso il cammino GIM, hanno raccolto l’invito a celebrare il decimo anniversario di canonizzazione di Daniele Comboni.

 

“… Posso morire ma la mia opera non morirà…”. Se ripenso ai giorni trascorsi a Limone sul Garda per festeggiare i dieci anni della canonizzazione del Comboni, non riesco a trovare parole migliori per definire l’atmosfera vissuta in quel week end.

Frequento la Famiglia Comboniana ormai da quasi cinque anni, prima come gimmina e poi come animatrice, ed ogni anno è stato importante per entrare sempre più in confidenza con la santità e la spiritualità di Comboni. Soprattutto con l’idea che siamo un popolo unico ed unito che è in continua migrazione ma che durante gli anni condivide speranze, ideali, sogni, preghiere e più di tutto passione.