1. Contesto
1.1. Il contesto sociale locale
La realtà in cui i laici si inseriranno si trova ad Aber, piccolo villaggio situato all’interno della diocesi di Lira nel nord dell’Uganda. Quest’area è stata tra le più martoriate durante la guerra civile che ha viste coinvolte diverse aree del nord Uganda per più di un ventennio. Come sempre capita la guerra ha lasciato dietro di sé povertà, morte e sconforto. Dal 2005, dal momento cioè in cui i ribelli si sono allontanati, la gente di questi posti cerca di vivere o, per meglio dire, di sopravvivere con il poco che ha. Ad Aber sono presenti alcune strutture sanitarie e socio-educative che fanno di questo piccolo villaggio un punto di riferimento per i tanti agglomerati di capanne che sono sparsi sul territorio circostante. In modo particolare è presente un ospedale diocesano, una primary school e una secondary school. Infine, un orfanotrofio sostenuto da un’associazione tedesca ospita quasi 200 ragazzi tra i 6 e i 18 anni. All’interno della struttura che racchiude l’ospedale, è presente un piccolo convento di suore ugandesi dell’ordine di St. Mary Immaculate che gestiscono le strutture a nome della diocesi con le competenze e le forze che possono mettere a disposizione. Il contesto, seppur ricco di possibilità, vede grosse difficoltà nella gestione dei servizi a causa della disparità enorme tra la scarsità del personale presente e delle risorse materiali disponibili da un lato e le richieste sanitarie (malaria, HIV, denutrizione) e socio-educative da parte della popolazione locale dall’altro. Fino ad oggi un grosso sostegno è arrivato da parte del CUAMM che da diverso tempo sosteneva sotto molti aspetti la realtà di Aber grazie ad un progetto logistico-sanitario che è stato però chiuso nello scorso mese di marzo. Di particolare importanza è diventata a questo punto la presenza di una laica missionaria comboniana che è ad Aber ormai da 2 anni e che opera come medico all’interno dell’ospedale. Già prima delle ultime elezioni tenutesi a febbraio, il poi rieletto presidente Museveni aveva dichiarato di voler ulteriormente tagliare i fondi a disposizione di ospedali privati, fatto che ha un’enorme gravità vista la mancanza totale di strutture pubbliche in grado di venire incontro alle esigenze della popolazione sparsa su gran parte del territorio ugandese. Un finanziamento della CEI per i prossimi 5 anni ha invece consentito di mantenere l’accesso pressoché gratuito alle cure sanitarie di base per la popolazione che fa riferimento all’ospedale di Aber.
1.2. Il contesto pastorale locale
Come detto precedentemente, Aber si trova all’interno della diocesi di Lira. A capo di questa diocesi c’è il vescovo Giuseppe Franzelli, missionario comboniano italiano. Proprio dall’incontro della sua richiesta di laici e dalla nostra disponibilità alla partenza è nato questo progetto. Oltre a mons. Franzelli, nel raggio di circa trenta chilometri sono presenti tutte le componenti della famiglia comboniana: padri, fratelli, suore, secolari e laici. Riteniamo che questa presenza sia molto preziosa sia per la popolazione locale che per noi come missionari comboniani. Ognuno secondo la sua specificità può aver modo di incontrare la gente e condividere parte della sua vita con le persone del posto che vorranno accoglierci. Sarà importante, inoltre, riuscire a fare comunità anche con la Chiesa locale e con le altre realtà che operano nello stesso contesto. Inoltre ci sarà modo di condividere la quotidianità con una laica comboniana presente proprio nel villaggio di Aber da circa due anni.
2. Presentazione dei laici che svilupperanno il progetto
Marco Piccione, Francesco Piccione e Maria Grazia Pizzi sono una famiglia. Marco e Maria Grazia sono sposati dal 2006. Ancora prima, ed esattamente nel 2003 incontrano i Comboniani e decidono di partecipare al GIM di Venegono Superiore. Dopo i due anni previsti dal percorso, si inseriscono nel cammino dei laici missionari comboniani di cui fanno ancora parte. Durante questo periodo, Maria Grazia ha l’opportunità di andare un mese in Ghana, mentre Marco trascorre due settimane in Bosnia con i Cantieri della solidarietà proposti da Caritas Ambrosiana. Insieme fanno invece un’esperienza di un mese in Uganda così come proposto dal cammino per i giovani. Tutte queste esperienze fatte e le persone incontrate fanno maturare in loro il desiderio di partire per un’esperienza lunga di missione. La scelta dell’Uganda come Paese in cui sviluppare il progetto nasce da una parte tenendo conto di quanto deciso dall’assemblea europea dei laici missionari comboniani e sulla base della nostra conoscenza della lingua inglese, dall’altra considerando la volontà di fare comunità tra laici e dare continuità alla presenza in una missione. Così, anche in seguito ad una richiesta pervenuta da parte di mons. Giuseppe Franzelli, abbiamo individuato Aber come posto ideale per la nostra esperienza. Infine, tenendo conto soprattutto della presenza di un bambino piccolo, Marco ha effettuato un sopralluogo nell’ottobre 2010 per prendere alcuni contatti e toccare con mano la realtà di Aber. Dal punto di vista professionale, Maria Grazia è medico specializzato in malattie infettive mentre Marco è educatore. Dal momento in cui hanno deciso di dare la disponibilità alla partenza hanno contattato p. Claudio Longhi che li ha accompagnati nella preparazione.
3. Obiettivi
3.1. Obiettivo generale del progetto
Questo progetto vuole essere pensato per una famiglia (e non due singoli laici) che si inserisce nel tessuto sociale locale con il quale condivide lo stile di vita e la quotidianità. In particolare vuole proporre una presenza missionaria integrata con la pastorale e con le azioni sociali a livello di famiglia comboniana. L’apostolato dei laici si realizzerà mediante lo svolgimento delle attività legate alla nostra professionalità, mediante la nostra specificità dell’essere famiglia e nella testimonianza del messaggio del Vangelo come buona notizia di pace, giustizia e speranza per tutti.
3.2. Obiettivi specifici
- Maria Grazia si inserirà all’interno dell’ospedale diocesano presente ad Aber mentre Marco affiancherà le suore responsabili della gestione di un orfanotrofio rivolto a bambini e ragazzi tra i 6 e i 18 anni.
- Ampliare e rafforzare autentiche esperienze di intercambio socio-pastorali.
- Inserirsi in un progetto di Chiesa partecipativa, rafforzando la dimensione della comunione e della missionarietà.
- Attività di pastorale della famiglia.
4. Tempistica
Inizio preparazione dei laici: ottobre 2010 (viaggio conoscitivo ad Aber).
Partenza prevista: agosto 2011
Durata: 3 anni di servizio
Rientro previsto: agosto 2014
Durante il periodo di svolgimento del progetto, è previsto il rientro in Italia per mantenere i contatti con la diocesi inviante e con i laici missionari comboniani sia a livello locale che a livello nazionale. È inoltre prevista una revisione dell’esperienza sia nel corso del periodo previsto che al termine dello stesso da condividersi con la Provincia comboniana e con il Centro missionario diocesano di Milano.
5. La rete delle realtà coinvolte
Questo progetto si sviluppa grazie a due reti: la prima è una rete di realtà italiane, rete inviante; la seconda invece è una rete di realtà ugandesi, rete accogliente. Le realtà elencate di seguito, appartenenti alle due reti, contribuiscono, ciascuna con ciò che gli è proprio, alla buona riuscita del progetto garantendone la fattibilità, il sostegno, la risonanza (perché non sia un’esperienza isolata e muta) e il proseguimento dopo il ritorno in Italia dei LMC.
Realtà | Contributo al progetto | ||
Prima della partenza | Durante il periodo di missione | Dopo il ritorno in Italia | |
Diocesi di Lira | Preparazione del progetto | Accoglienza, inserimento nella realtà locale, accompagnamento durante il periodo di missione | Supporto per la continuazione del progetto |
Laici Comboniani | Ricerca di risorse per l’inserimento di altri laici che continuino il progetto | ||
Associazione Comunità e Famiglia | Accoglienza dei laici in comunità | Disponibilità a ri-accogliere i laici dopo l’esperienza per un periodo “paracadute” | |
Centro missionario diocesano di Milano | Accompagnamento nella preparazione | Promozione del progetto tra le attività sostenute dal Centro | |
Conferenza Episcopale Italiana (nella duplice veste del Centro Unitario Missionario e dell’Ufficio per la cooperazione missionaria tra le Chiese) | Corso di Formazione Missionaria per l’Africa (26 Giugno – 31 Luglio 2011) | Convenzione CEI per i laici missionari |
6. Copertura economica
Il progetto prevede il sostentamento dei due laici durante i tre anni di impegno. Le fonti di finanziamento in particolare saranno:
- Le spese per il viaggio (andata all’inizio del progetto e ritorno al termine dello stesso) saranno compartecipate tra la Provincia comboniana italiana e i laici partenti.
- Corso di formazione CUM in Italia a carico della Provincia comboniana italiana (850 € a persona + babysitting).
- Spese di alloggio ad Aber a carico della diocesi di Lira.
- Le spese per il vitto, gli spostamenti, i servizi essenziali (gas per cucinare, babysitter…) e i beni di prima necessità, quantificate in 200 euro mensili per ciascun laico (in totale 600 euro al mese) saranno coperte dallo stipendio che la diocesi di Lira pagherà a Maria Grazia e dal contributo delle realtà invianti (Diocesi di Milano, Provincia comboniana italiana, gruppi e associazioni in contatto con Maria Grazia e Marco). Si auspica inoltre (ma non è ancora accertato) un contributo che l’associazione che gestisce l’orfanotrofio verserà a Marco.
- Copertura assicurativa e versamento dei contributi pensionistici saranno a carico della Conferenza Episcopale Italiana.
- È infine prevista un’assicurazione suppletiva a carico della Provincia comboniana italiana.
7. Descrizione del progetto
La realtà locale presenta molteplici sfide tra le quali sono state individuate tre aree di lavoro all’interno delle quali i laici possono avere modo di perseguire l’obiettivo di questo progetto. La scelta delle aree di intervento deriva dalla valutazione delle competenze dei LMC coinvolti, dalla loro natura stessa dell’essere famiglia cristiana unitamente all’individuazione delle necessità presenti al momento della stesura del progetto e riscontrate anche tramite il vescovo della diocesi locale. Il progetto prevede che le attività qui presentate possano essere modificate a seconda del mutare della realtà/necessità senza però cambiare le finalità del progetto.
Area di Lavoro 1: Attività socio-sanitaria
- Maria Grazia si inserirà all’interno della realtà ospedaliera come medico svolgendo le normali attività previste e secondo le modalità concordate (turni notturni e festivi, rotazione sui vari reparti a seconda delle esigenze.
Area di Lavoro 2: Attività socio-educativa
- Marco sarà inserito come educatore nella struttura che ospita bimbi e ragazzi orfani con età compresa tra i 6 e i 18 anni. In équipe con le suore che si occupano della gestione dell’orfanotrofio, verranno decise di volta in volta le attività e gli interventi più opportuni per il raggiungimento degli obiettivi educativi prestabiliti.
Area di Lavoro 3: Attività di pastorale familiare
- Oltre ad essere presente come famiglia e condividere la quotidianità con la gente locale, pensiamo di stendere un progetto in collaborazione con il vescovo Franzelli e le realtà già presenti sul territorio con lo scopo di condividere con le famiglie del posto un percorso teso a rispondere alle problematiche che loro sentono come più vive, attuali ed urgenti.
8. Relazioni con la famiglia comboniana
Uno degli obiettivi dell’esperienza è partecipare alla costruzione di una comunità comprendente i laici comboniani e le realtà locali (sia consacrate che laiche), attraverso la condivisione, il lavoro pastorale e la spiritualità missionaria.
Per questo, si cercheranno di pianificare e realizzare incontri di preghiera e condivisione tra LMC, Comboniani consacrati presenti nel territorio circostante e la comunità religiosa locale. Si intende inoltre partecipare alle attività e alle celebrazioni parrocchiali.
Il progetto auspica che si possano creare altre occasioni informali di incontro e condivisione tra i LMC presenti in Uganda.
Inoltre, Marco e Maria Grazia potranno eventualmente partecipare a momenti di discussione e formazione realizzati con i Comboniani della Provincia ugandese.
9. Valutazione dei risultati del progetto
Nel progetto sono previste le seguenti metodologie di valutazione:
- Relazione annuale alla Provincia italiana e alla Provincia ugandese.
- Confronto trimestrale con il vescovo della diocesi di Lira.
- Relazione finale del progetto.