Repubblica Centrafricana – Mongoumba

Nel mondo ma non del mondo!

Giorno 694

Ciao a tutti!
Mi chiamo André, sono un bambino pigmeo; non so quanti anni ho, forse tra i 7 e i 9, e vivo a Ndobo, un accampamento nella foresta della Repubblica Centrafricana, vicino a Mongoumba.
La mia casa, se si può chiamare casa, è simile ad un igloo fatto con rami e foglie secche, con delle assi di legno che mi fanno da letto; non c’è il bagno, la cucina, la TV, la corrente elettrica, ma fortunatamente è vicina ad un pozzo d’acqua, che qualche missionario ha costruito tanto tempo fa, così posso bere e lavarmi, senza camminare un’ora nella foresta.
Dal lunedì al venerdì, con altri amici che vivono nell’accampamento, mi alzo e vado a scuola, camminando circa 4 km senza scarpe. Ogni tanto capita che arriviamo un po’ in ritardo perché, non avendo l’orologio, non sappiamo a che ora ci dobbiamo svegliare; tutto si fa più difficile nella stagione delle piogge, perché la strada diventa simile ad una palude.
Quando arriviamo alla parrocchia di Mongoumba, entriamo in una sala che Cristina ha preparato appositamente per noi dove ognuno ha il suo posto con il suo nome; qui ci possiamo lavare un po’, metterci la divisa della scuola e dopo aver salutato Anna, Maria Augusta, Cristina e Simone andiamo di corsa in aula. Spesso in classe entra Maria Augusta che aiuta il maestro a “tenerci a bada”, visto che siamo più di 50, insegnandoci il francese, anche se a noi ci piace parlare la nostra lingua sango.

Diario di bordo

Giorno 667

Ciao a tutti, come state?
Sono 6 mesi che non vi scrivo… sono anche 6 mesi che non esco da Mongoumba… che cosa posso raccontarvi?
Io sto bene… come dice una canzone italiana è difficile trovar parole molto serie per trasmettere le emozioni vissute a fianco dell’umanità sofferente della Repubblica Centrafricana. Farò in modo di arrivare fino al vostro cuore con la forza delle immagini delle nostre giornate con i bambini pigmei di Mongoumba. Guardate, senza parlare… per restare nelle vostre preghiere e nei vostri pensieri in questo tempo di Avvento.

Azzurro come te, come il cielo e il mare
giallo come luce del sole
rosso come le cose che mi fai provare.

[...] disegno l’erba, verde come la SPERANZA,
come frutta ancora acerba
e adesso un po’ di blu, come la notte
bianco come le sue stelle, con le sfumature gialle
l’aria di MONGOUMBA puoi solo respirarla.
[...] Per le tempeste non ho il colore
con quel che resta disegno un fiore
ora che è NATALE, ora che è amore.

Grazie al Centro Missionario Diocesano di Bergamo e all’iniziativa Cartoline Solidali potrete fare gli auguri di Natale con i disegni dei bambini pigmei di Mongoumba. Cliccate qui.

 

 

 

 

 

 

Paul, Pierre, Marie, Albert, Dimanche, Pierre, François, Albert, André, Philippe, Guy, Marie, Thérèse, Marcel, Gabriel, Anna, Cristina, Maria Augusta, Simone.

Buon Natale a tutti!

Diario di bordo

Giorno 459

Ciao a tutti/e, come state? Spero tutto bene…
Qui è iniziata la stagione delle piogge e per gli spostamenti avremmo bisogno dell’arca di Noè. Però, quando piove, Mongoumba si ferma (come tutta la Repubblica Centrafricana credo); i bambini e i maestri non vengono a scuola, in giro non c’è nessuno, e noi possiamo dormire tutto il giorno al suono della pioggia che cade e pensare a tutti voi che siete in Portogallo, in Polonia, in Italia, in tutto il mondo. La missione ha i suoi pro e i suoi contro…

ESPERGESIA

Yo nací un día
que Dios estuvo enfermo.

Todos saben que vivo,
que soy malo; y no saben
del Diciembre de ese Enero.
Pues yo nací un día
que Dios estuvo enfermo.

Hay un vacío
en mi aire metafísico
que nadie ha de palpar:
el claustro de un silencio
que habló a flor de fuego.

Yo nací un día
que Dios estuvo enfermo.

Diario di bordo

Giorno 388

Ciao a tutti/e, come state? Spero tutto bene…
È stato un po’ strano questo Natale e inizio di anno 2018, vissuto al caldo della Repubblica Centrafricana, indossando le t-shirt dell’estate e mangiando merluzzo alla portoghese.

LA NOTTE DEI DESIDERI

Qui è NOTTE! Una NOTTE profonda che avvolge tutto! Una NOTTE che non è come tutte le altre NOTTI, perché è una NOTTE perenne! È NOTTE anche in pieno giorno! Noi viviamo in una NOTTE, viviamo in un presente infinito, viviamo come se non ci fosse un domani!
Le nostre scuole avrebbero bisogno di essere ristrutturate, perché i mattoni vengono letteralmente mangiati dalle termiti e, quando piove, si allagano; di NOTTE sono la casa dei pipistrelli che le rendono nauseanti.
I nostri ospedali mancano di medicinali, non c’è cibo per le persone ricoverate, chi ha bisogno di essere operato deve procurarsi il materiale e pagare tutto fino all’ultimo franco.

Diario di bordo

Giorno 261

Ciao a tutti/e, come state?
Qui tutto bene, sono partito in fretta e furia da Bangui il 19 agosto, continuando lo studio della lingua sango direttamente sul campo a Mongoumba. Sono volati veloci come il vento circa 3 mesi.
Ecco un’altra canzone per esprimere a parole tutta l’immensità vissuta: COME UN FIUME, dei Nomadi.

Mongoumba…
HA L’ODORE DELL’Africa,
COME I SOGNI FATTI UN PO’ DI TERRA E FANGO.
COME I PIEDI DI CHI È STANCO MA CAMMINA,
PERCHÉ SA CHE QUESTA VITA È SOLO UN VIAGGIO.
UNA STRADA CHE NON SAI DOVE TI PORTA,
SE UN GIORNO TI PORTASSE IN QUALCHE POSTO.
NEI VILLAGGI DALLE CASE SFILACCIATE,
DOVE VIVERE È UNA LOTTA AD OGNI COSTO.

Diario di bordo

25 giorni a Mongoumba

Ciao a tutti/e, come state?
Durante il viaggio di ritorno dal piccolo stage a Mongoumba (4 ore e mezzo di auto da Bangui con attraversamento del fiume Lobaye sul battello) per cominciare a vedere, osservare e guardare, mentre pensavo a come raccontarvi tutta l’immensità vissuta condensata in 25 giorni, il mio lettore MP3 mi ha fatto ascoltare la canzone MONDO di Cesare Cremonini.

HO VISTO UN POSTO CHE MI PIACE, SI CHIAMA MON… goumba
CI CAMMINO, LO RESPIRO LA MIA VITA È SEMPRE INTORNO
Chiesa, casa dei missionari comboniani, anfiteatro (la vecchia chiesa), scuola, biblioteca, campo spelacchiato in erba e terra (più terra che erba), piccolo campetto in cemento con 2 canestri arrugginiti, DA TI NDOYÉ (Casa della Carità), ospedale… Come diceva la pubblicità della Vodafone: TUTTO INTORNO A TE… A portata di mano e di passi.

PIÙ LA GUARDO, PIÙ LA CANTO, PIÙ LA INCONTRO, PIÙ LEI MI SPINGE A CAMMINARE COME UN GATTO VAGABONDO
Rimanere anonimo questa volta non è stato possibile. Domenica 4 giugno a Mongoumba abbiamo celebrato battesimi e prime comunioni. Il parroco, p. Jesús, ha colto l’occasione per presentarmi a tutta la comunità. Così quando esco per CAMMINARE e GUARDARE tutti mi chiamano, mi fermano; i bambini mi vengono INCONTRO, mi chiedono, fanno domande, solo che io non parlo ancora il sango e loro parlano poco il francese. Per il momento è un INCONTRO di sorrisi, di sguardi e di grimace (le mie espressioni facciali).

In un battibaleno

Giorno 106

Domani dalle 8.30 alle 10.30 ho la valutazione finale del secondo corso di francese… in un BATTIBALENO… Anna passerà a prendermi a scuola, andremo in parrocchia per caricare le mie valigie che ho già preparato e partiremo… in un BATTIBALENO… per Mongoumba. Ci aspetta un viaggio di 5/6 ore.
Dopo solo 20 giorni un altro trasferimento. Fino ad ora ho rispettato la “rotta di navigazione”: arrivare tranquillamente in Repubblica Centrafricana, prendere del tempo per ambientarmi, studiare il francese. Ora comincia una nuova fase del viaggio: imparare il sango e ambientarmi a Mongoumba!
È da un po’ che non vi mando news, ma in parrocchia non c’è rete internet e a Mongoumba sarà lo stesso. A volte neanche alla Maison Comboni posso entrare nella casella di posta elettronica; diventa difficile comunicare con tutti voi, ma è uno degli obiettivi del viaggio!

Aita Kwe

Giorno 101

“Tutti fratelli e sorelle”, è un gruppo parrocchiale che raggruppa dai bambini fino ai giovani, hanno la divisa con la camicia gialla, pantaloni o gonna verde e un foulard verde bordato di giallo.
Con p. Moises e Martial sono andato alla loro giornata di ritiro-formazione. Quando siamo arrivati, stavano riflettendo su “Il mio progetto di vita: le mia qualità e le mie debolezze”. Dopo la riflessione, un po’ di svago, messa celebrata da p. Moises e pranzo tutti assieme con pane, pesce, polenta di manioca. Tutti assieme come fratelli e sorelle!!!
Al momento del ritorno abbiamo caricato il pick-up di p. Moises con tutti gli zaini, le pentole, le taniche di acqua vuote, qualche bambina stanca che non riusciva più a stare in piedi, mentre il gruppone – in fila per 2 e a ritmo di tamburi – ha camminato fino alla parrocchia (2 ore di cammino!!!).

Martial, il buon pastore

Giorno 95

Martial è un giovane di 28 anni della parrocchia. Catechista del gruppo della Cresima, animatore del gruppo AITA KWE, in questa settimana è stato anche il mio BUON PASTORE che mi ha accompagnato a scuola su “sentieri tranquilli e sicuri”.
La parrocchia è vicina al quartiere musulmano chiamato “Km 5”, dove nel periodo di “turbolenza” si è verificato qualche “piccolo” problemino. Abitando nel quartiere, Martial, come il BUON PASTORE, è garanzia di tranquillità e sicurezza nel breve cammino fino a scuola.

Le Afriche intorno al tavolo

Giorno 88

Mi sono trasferito alla parrocchia comboniana di Nostra Signora di Fatima! Tutto nuovo… nuovi orari, nuovo cibo, nuova stanza, nuova COMUNITÀ! Ora vivo con 3 padri comboniani africani: p. Moises, p. Jean Michel e p. Romain! Tutti africani ma di diverse AFRICHE: p. Moises è ugandese, ha dovuto imparare il francese e il sango, è quello con più esperienza ed è il responsabile della parrocchia. P. Jean Michel è togolese, è arrivato da poco tempo in Repubblica Centrafricana, sta imparando il sango e conoscendo la realtà, la vita e le abitudini centrafricane. P. Romain è centrafricano, è appena stato ordinato sacerdote, parla benissimo il sango e il francese, sta imparando a celebrare la messa e sarà inviato in Guatemala come primo servizio missionario.