Iniziative e Campagne

Messaggio comboniano dal Forum Sociale Mondiale 2015

ESSERE PRIMAVERA NELLA CHIESA E NEL MONDO DI OGGI


Dopo due anni il Forum Sociale Mondiale (FSM) è tornato a Tunisi, in un contesto di crescente instabilità e violenza nei Paesi nordafricani e del Medio Oriente. Ha voluto essere un segno di pace e di speranza nel processo della primavera araba, minacciato dal terrorismo e dal rischio di essere snaturato dal fondamentalismo religioso e da governi repressivi. Ha dichiarato il ripudio di “ogni forma di terrorismo”, incluse l’arroganza del militarismo e la violenza sistematica di un’economia che uccide.
Il Forum ha trovato l’accoglienza riconoscente di un popolo in un processo di emancipazione che vede protagonisti i giovani e le donne.

Cammino di Santiago per giovani europei

Organizzato dalla Famiglia Missionaria Comboniana si svolgerà dal 3 all’11 agosto 2014.
Esso consiste nel percorrere a piedi il tratto di Camino che va da Sarria a Santiago de Compostela (120 km), e vede la partecipazione di giovani provenienti da diverse parti d’Europa. Non sarà un semplice trekking ma anche un cammino di ascolto, discussione, riflessione, in cui la Parola di Dio vi occupa un gran posto.

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Il coraggio della speranza nell’Africa di ieri e di oggi

Due parole chiave: coraggio e speranza. Il coraggio di guardare in faccia la realtà denunciandone lo stato di degrado sociale generale e di essere onesti nei confronti di quanti desiderano ricevere informazioni su un’Africa quanto mai vicina a noi e la speranza che nasce proprio da questo momento di crisi identitaria, culturale, politica, economica e, non ultimo, storica attraverso un’azione politica che chiama in campo quanti desiderano cambiare lo stato delle cose.

Attraverso le parole di p. Alex viene trasmesso l’insegnamento del Comboni secondo cui «è dal Crocifisso che nasce la speranza», cioè dai popoli calpestati da un sistema avido di denaro e incurante delle ricadute negative che esso sta procurando all’intero pianeta.

A queste parole chiave se ne aggiunge una terza: Africa. Africa come madre di tutti i popoli con la quale non condividiamo lo stesso passato, bensì lo stesso avvenire. Africa come terra violentata, espropriata, calpestata da grandi uomini manovrati dai giochi della finanza, ma nello stesso tempo culla di un’umanità che celebra la vita e che grida al resto del mondo che occorre tornare alle origini, quando l’acqua della vita non era ancora stata sporcata e gli indigeni danzavano per fare festa, raccontarsi e ringraziare per il raccolto nei campi andato a buon fine.

Il coraggio della speranza nell’Africa di ieri e di oggi

Alla Tavola rotonda saranno presenti: padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, giornalista e promotore di denunce di politiche torbide nei confronti dell’Africa, ma soprattutto missionario in Africa per tanti anni; Jean-Léonard Touadi, parlamentare, giornalista e professore affermato in politiche internazionali, originario del Congo Brazzaville. Modererà la tavola rotonda Salvo Vaccaro, professore di Filosofia politica all’Università di Palermo.


Quest’anno ricorre il decimo anniversario della canonizzazione di S. Daniele Comboni. Il 5 ottobre 2003 Comboni è stato proclamato Santo e proposto come testimone missionario esemplare da seguire, in particolare per il suo sconfinato amore all’Africa. Sia Giovanni Paolo II che l’ha canonizzato, sia Benedetto XVI, lo hanno dichiarato patrono dell’Africa.

La tre giorni di Lampedusa

Lo scorso 3 ottobre, a poche miglia dall’isola di Lampedusa, 368 donne, uomini e bambini hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa.
A pochi giorni di distanza, nelle stesse acque, altre centinaia di persone provenienti dalla Siria sono state inghiottite dal mare.
Sono solo alcune tra le migliaia di vittime causate dalle frontiere europee: circa ventimila negli ultimi venticinque anni.

Per dire no a tutto questo dal 31 gennaio al 2 febbraio 2014 ci siamo ritrovati sull’isola di Lampedusa per scrivere LA CARTA DI LAMPEDUSA: per un diritto, scritto dal basso. Un diritto alla vita che metta al primo posto le persone, la loro dignità, i loro desideri e le loro speranze; un diritto che nessuna istituzione oggi riesce a garantire, un diritto da difendere e conquistare, un diritto di tutti e per tutti.

Appello per l’apertura di un canale umanitario fino all’Europa per il diritto d’asilo europeo

I laici missionari comboniani hanno sottoscritto il seguente appello.

 

Ai Ministri della Repubblica, ai Presidenti delle Camere, alle istituzioni europee, alle organizzazioni internazionali

 

A cadenza ormai quotidiana la cronaca racconta la tragedia che continua a consumarsi nel mezzo del confine blu: il Mar Mediterraneo.
Proprio in queste ore arriva la notizia di centinaia di cadaveri raccolti in mare, ragazzi, donne e bambini rovesciati in acqua dopo l’incendio scoppiato a bordo di un barcone diretto verso l’Europa.
Si tratta di richiedenti asilo, donne e uomini in fuga da guerra e persecuzioni, così come gli altri inghiottiti dal mare nel corso di questi decenni: oltre 20.000.

Mobilitiamoci per i popoli dei Monti Nuba

APPELLO

Mobilitiamoci per i popoli dei Monti Nuba (Sudan)

Fermare il massacro

 

Il Kordofan Meridionale è stato teatro di ripetute tragedie. I nuba hanno subito aggressioni ambientali, economiche, culturali. Oggi Khartoum sta di nuovo bombardando quelle terre. Nel silenzio del mondo. Serve la reazione di tutti per evitare un genocidio.

Liberate Victoire Ingabire Umuhoza

APPELLO

LIBERATE VICTOIRE INGABIRE UMUHOZA”


La commissione Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato della Conferenza degli Istituti Missionari Italiani (CIMI), rispondendo all’appello della Piattaforma internazionale Basta impunità in Rwanda, fa presente alla società civile italiana, alle comunità religiose, ai media nazionali e al governo italiano la grave preoccupazione che suscita la situazione di prigionia alla quale è sottoposta la principale oppositrice politica dell’attuale regime rwandese, Victoire Ingabire Umuhoza.

Locri e il sogno di Dio

In piazza contro la ’ndrangheta e le massonerie deviate e per sostenere chi si batte ogni giorno per il cambiamento. È accaduto in Calabria, il 1° marzo. Può accadere ancora. E i missionari devono esserci.