Venegono Superiore

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Incontro 24 marzo 2019

VIVERE CON STILE

 

Canto: Vieni Spirito, forza dall’alto

 

Salmo 8

O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,
con la bocca di bambini e di lattanti:
hai posto una difesa contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi:

tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.

O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

Condivisione su Mt 3,13-17

Per prima cosa leggo nella nota della Bibbia di Gerusalemme che alla parola “convertitevi” corrisponde la parola metànoia (cambiamento di sentimenti). Quando ho avvertito un tale cambiamento? Per esempio quando mi sono innamorato e quando sono diventato papà.
La prospettiva rispetto alla tua precedente idea di “papà” è ribaltata. In un attimo ti accorgi che non avevi capito l’indispensabile riguardo tuo papà perché non lo avevi mai vissuto. E, di riflesso, non avevi vissuto l’esperienza di Dio Padre. Vivi un amore che prima non conoscevi (un amore che prima vivevi solo di riflesso).
Giovanni dà una speranza nuova a coloro ai quali era stata tolta dignità. Nella folla che seguiva Giovanni mi immagino padri che facevano fatica a sostenere la loro famiglia, gravati da ingiustizie sociali che avvelenavano le loro vite. Mi immagino anche i profughi ebreo-cristiani in Siria che facevano fatica ad abbandonare la religione dei padri (ma chi è mio padre? La tradizione o Dio? “Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre” Mt 3,9) e avevano sensi di colpa per la distruzione di Gerusalemme.

Condivisione su Gs 2

Giosuè, figlio di Nun, di nascosto inviò da Sittìm due spie, ingiungendo: “Andate, osservate il territorio e Gerico”. Essi andarono ed entrarono in casa di una prostituta di nome Raab. Lì dormirono.
Fu riferito al re di Gerico: “Guarda che alcuni degli Israeliti sono venuti qui, questa notte, per esplorare il territorio”. Allora il re di Gerico mandò a dire a Raab: “Fa’ uscire gli uomini che sono venuti da te e sono entrati in casa tua, perché sono venuti a esplorare tutto il territorio”. Allora la donna prese i due uomini e, dopo averli nascosti, rispose: “Sì, sono venuti da me quegli uomini, ma non sapevo di dove fossero. All’imbrunire, quando stava per chiudersi la porta della città, uscirono e non so dove siano andati. Inseguiteli, presto! Li raggiungerete di certo”.
Ella invece li aveva fatti salire sulla terrazza e li aveva nascosti fra gli steli di lino che teneva lì ammucchiati. Quelli li inseguirono sulla strada del Giordano, fino ai guadi, e si chiuse la porta della città, dopo che furono usciti gli inseguitori.