Gruppi di base

I gruppi di base o “comunità territoriali”, sempre in cerca di percorsi inediti, sono luoghi di impegno sul territorio, di vocazione e formazione, di invio e sostegno di partenti.

Incontro 10 febbraio 2013 – Catechesi

L’UOMO IN CAMMINO: LA VIA MIGLIORE

 

I viaggi che contano: VIAGGI DELLA VITA

Il primo viaggio della vita ci apre a tutti i viaggi che seguiranno. In realtà non vengo dal nulla: il viaggio è iniziato da altri prima di me. Io sono la continuazione di questa catena; io sono il compimento e il nuovo inizio. L’albero della vita è plurimillenario!

I viaggi importanti nella Bibbia, quelli che hanno marcato di più la vita del popolo o di parte del popolo, si chiamano: Esodo, Visita. Il Pellegrinaggio poi si ritrova in tutte le grandi religioni.

Beato chi intraprende nel suo cuore il santo viaggio” (salmo 84). I salmi del pellegrinaggio (120 – 134). La realtà è dura: “Abito straniero; molti mi hanno oppresso sin dalla giovinezza; sul mio dorso hanno arato, hanno scavato lunghi solchi” (salmo 129); “certamente ci avrebbero inghiottiti vivi” (salmo 124), ci avrebbero fatto amare la guerra e odiare la pace, considerandoci come dei giocattoli.

Gesù “itinerante”, chiesa “peregrinante”. “Sono disceso dal Padre, ora torno al Padre” (cfr. Gv 16,28). La sua è una vita di esodo: “Le volpi hanno una tana e gli uccelli hanno un nido, ma il Figlio dell’uomo non ha un posto dove poter riposare” (Lc 9,58). Ora Gesù si presenta a noi come la via: “io sono la via” (Gv 14,6). Così ha voluto la chiesa non come realtà statica, ma in attesa di divenire e trasformarsi in quella futura di cui costituisce in terra il germe e l’inizio. Proprio per questo è peregrinante (cfr. Lumen Gentium 5-7).

I Testimoni pellegrini. “Per grazia di Dio sono uomo e cristiano; per vocazione pellegrino della specie più misera, errante di luogo in luogo. I miei beni terrestri sono una bisaccia sul dorso con un po’ di pan secco e, nella tasca interna del camiciotto, la sacra Bibbia. Null’altro” (Racconti di un pellegrino russo).

Molti sentieri sono stati percorsi per camminare sulle sue tracce. Shantidas, Lanza del Vasto, discepolo di Gandhi, ha viaggiato sino alle sorgenti del Gange; avrebbe desiderato morire in pellegrinaggio. Il suo voto fu esaudito. Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio del 1981, entrò nel regno della pace. Voleva che la sua morte fosse una festa e si compì quanto il Pellegrino aveva chiesto: Figli miei, quando avrò reso l’anima a Dio, distendetemi sul fianco, nella tomba. Legatemi stretti ai piedi i sandali. Accomodatemi il bastone in pugno. Perché voglio essere pronto ad alzarmi quando verrà colui che deve venire”.

Papa Giovanni Paolo II, il 27 ottobre del 1986, ha inaugurato, facendo memoria del Signore Gesù, il cammino della “Missione Nuova”. Ha accolto i suoi ospiti, rappresentanti delle religioni mondiali, alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, in Assisi; un’accoglienza rispettosa, fraterna, senza pretese di superiorità. Tutti erano sullo stesso piano e così resteranno per i vari momenti della giornata. Ha detto loro: “vengo a voi come fratello”. I rappresentanti delle religioni mondiali camminavano tutti insieme: c’è una meta in comune e possiamo sorreggerci gli uni, gli altri.

Incontro 10 febbraio 2013 – Preghiera del mattino

IL CAMMINO DELL’UOMO ALLA LUCE DELLA CARITÀ

 

Canto iniziale: Il disegno

 

L’uomo innanzitutto

Non vivere su questa terra come un inquilino
oppure in villeggiatura nella natura.

Vivi in questo mondo
come se fosse la casa di tuo padre.
Credi al grano, al mare, alla terra
ma soprattutto all’uomo.

Ama la nuvola, la macchina, il libro
ma innanzitutto ama l’uomo.

Senti la tristezza del ramo che si secca,
del pianeta che si spegne,
dell’animale infermo,
ma innanzitutto la tristezza dell’uomo.

Che tutti i beni terrestri ti diano gioia,
che l’ombra e il chiaro ti diano gioia,
che le quattro stagioni ti diano gioia,
ma che soprattutto l’uomo ti dia gioia.

(Nazim Hikmet)

Notizie dal gruppo

A ottobre abbiamo organizzato un cineforum dal titolo Missione è.

Ogni film era preceduto da una cena a buffet e seguito da un dibattito. Il successo è stato buono, ogni volta una media di 35 spettatori.

Un ciclo di altri 5 film lo stiamo preparando per aprile.

In Quaresima faremo 3 incontri di preghiera, preparati e guidati da noi.

Come attività organizzate dai padri, ci sono gli incontri mensili, la terza domenica del mese. Anche noi laici abbiamo collaborato alla stesura del programma con proposte e idee (come l’invito a p. Joaquim Valente e a sr. Elisa Kidané per gli incontri di gennaio, febbraio e marzo).

Incontro 13 gennaio 2013 – Catechesi

INCONTRO AL FUTURO: MARANATHA

 

Poi mi disse: “Queste parole sono certe e veraci. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi ciò che deve accadere tra breve. Ecco, io verrò presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro”. Sono io, Giovanni, che ho visto e udito queste cose. Udite e vedute che le ebbi, mi prostrai in adorazione ai piedi dell’angelo che me le aveva mostrate. Ma egli mi disse: “Guardati dal farlo! Io sono un servo di Dio come te e i tuoi fratelli, i profeti, e come coloro che custodiscono le parole di questo libro. È Dio che devi adorare”. Poi aggiunse: “Non mettere sotto sigillo le parole profetiche di questo libro, perché il tempo è vicino. Il perverso continui pure a essere perverso, l’impuro continui ad essere impuro e il giusto continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora. Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere. Io sono l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il principio e la fine. Beati coloro che lavano le loro vesti: avranno parte all’albero della vita e potranno entrare per le porte nella città. Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna!” (Ap 22,6-15).

Incontro 13 gennaio 2013 – Preghiera del mattino

Canto: Laudato sii, Signore mio

 

 

O Dio,

portaci dalla materia alla nostra verità,

portaci dall’ignoranza alla nostra intelligenza,

portaci dalla divisione della morte alla nostra eternità.

Non smettere mai di guidarci.

Poiché manifestarti è la tua natura,

nulla spegnerà mai la tua gioia,

che si dilaterà sempre più,

espandendosi nella nostra vita,

nella nostra intelligenza,

nelle nostre case,

nell’amore, nelle fatiche della società,

senza incontrare ostacoli.

Vittoria a te, o Dio!

 

(Tagore)

Incontro 9 dicembre 2012 – Catechesi

Pronti a servire il Signore, ad aiutare i fratelli



Il fine di questa catechesi è il tentativo di non separare nel nostro immaginario l’umanità dalla divinità in Gesù come se si costituissero in Lui due persone.

 

Il “santo viaggio” (salmo 83) percorre strade d’incontro col Dio invisibile e con i fratelli visibili. Come “nessuno va al Padre se non per mezzo di Gesù” così nessuno di noi va a Gesù se è separato dagli altri fratelli.

L’incontro con Dio e con i fratelli segue gli stessi sentieri. Al dottore della legge che, con domanda capziosa, vuol sapere da Gesù qual è il primo comandamento, quindi il più importante, Gesù risponde in maniera unitaria: non scinde il fratello da Dio. È lo stesso amore, la stessa dinamica d’incontro salvifico: “il primo è ama… il secondo è simile al primo: ama…”. (cfr. Mt 22,34-40). C’è dunque una dinamica di partenza e di arrivo unica nel servizio a Dio e ai fratelli poiché “siamo membra gli uni degli altri… chiamati a offrire il sacrificio vivente santo e gradito a Dio per adempiere il nostro culto spirituale” (cfr. Rm 12,1-8). Siccome nessuno vede Dio, è in Gesù che si compie la piena fusione visibile dell’amore a Dio e ai fratelli. “Dio nessuno l’ha mai visto. Però se ci amiamo gli uni gli altri egli è presente in noi e il suo amore è veramente perfetto in noi” (1Gv 4,12). È impossibile in Gesù scindere in due l’amore. “Miei cari, amiamoci gli uni gli altri perché l’amore viene da Dio. [] Dio ha manifestato così il suo amore per noi: ha mandato nel mondo suo Figlio, l’Unico, per darci la vita” (1Gv 4,7-9). Se ami Dio, necessariamente il riscontro di questo amore è l’amore del fratello; se ami il fratello necessariamente questo amore va oltre il visibile e arriva alla sua interiorità. L’amore “anonimo”, generico, risulta vuoto. La reciprocità che s’instaura tra amante e amato ha bisogno di relazionalità.

Incontro 9 dicembre 2012 – Preghiera del mattino

In questo tempo che i potenti chiamano di pace, ignorando chi muore in Palestina come in Israele, nel Mar Mediterraneo, come in Siria e in Congo, in Nigeria, in Somalia… Padre ti chiediamo di aiutarci veramente a metterci in cammino per costruire la pace.

 

Tutti insieme: Signore della storia, rendici testimoni della vita nuova, di un cuore nuovo, un cuore posseduto dalla pace come unica e pacificante ricchezza.

 

 

Canto: Vi darò un cuore nuovo

 

 

Recitiamo a cori alterni: Cantico (Is 52,7-10)

 

Quanto è bello vedere arrivare sui monti

un messaggero di buone notizie,

che annunzia la pace, la felicità e la salvezza!

Egli dice a Gerusalemme: “Il tuo Dio regna”.

 

Le sentinelle delle città gridano forte,

esultano di gioia: perché vedono con i loro occhi

il Signore che ritorna sul monte Sion.

 

Rovine di Gerusalemme, esultate di gioia:

il Signore ha confortato il suo popolo,

egli ha salvato Gerusalemme.

 

Il Signore ha mostrato la sua divina potenza,

davanti a tutti i popoli.

Anche i popoli più lontani vedranno

come il Signore ci ha salvato.

 

Gloria al Padre e al Figlio

e allo Spirito Santo.

 

Come era nel principio, e ora e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

5° Laboratorio della Rete Interdiocesana dei Nuovi Stili di Vita

Organizzato dalla Rete Interdiocesana dei Nuovi Stili di Vita si è svolto lo scorso 16–18 novembre a Velletri (Roma), il 5° Laboratorio sul tema “Economia della Felicità”. Al laboratorio hanno partecipato diverse diocesi aderenti alla suddetta Rete Interdiocesana e, segnatamente, per la diocesi di Agrigento vi hanno preso parte alcuni componenti dell’équipe diocesana Nuovi Stili di Vita, della quale gli scriventi ne fanno parte.

Nel corso dell’incontro in parola, che ha scelto di assumere una forma laboratoriale, cioè di confronto e studio, sui temi della finanza, del bene comune, della legalità, di particolare interesse sono state le relazioni di Leonardo Becchetti e di Aurora Sarcià. Il primo, docente di economia politica presso l’Università Tor Vergata, ha in premessa evidenziato come globalmente sono comuni le questioni riguardanti la povertà, l’ambiente, la crisi del senso della vita, la crisi finanziaria, ed ha dunque svolto un’analisi sulle cause determinanti tale scenario e, quindi, sui rimedi da adottare.

Incontro 18 novembre 2012

Introduzione: prepariamo il presepe…

 

Canto: Forza Gesù

 

Preghiera
Benedetto sei tu Signore che sei venuto in mezzo a noi, hai riunito questa comunità attorno alla tua Parola. Rimani con noi oggi e sempre perché la nostra vita sia piena di gioia. Ascoltando la tua parola e imitando la tua vita, fa’ che non ci accontentiamo di essere felici da soli: insegnaci ad andare incontro agli altri e condividere la nostra vita.

(i bambini escono…)

Incontro 11 novembre 2012 – Catechesi

Credere in Gesù, il Signore!

 

Mosè infatti descrive la giustizia che viene dalla legge così: L’uomo che la pratica vivrà per essa. Invece la giustizia che viene dalla fede parla così: Non dire nel tuo cuore: Chi salirà al cielo? Questo significa farne discendere Cristo; oppure: Chi discenderà nell’abisso? Questo significa far risalire Cristo dai morti. Che dice dunque? Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore: cioè la parola della fede che noi predichiamo. Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso. Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che l’invocano. Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. (Rm 10,5 -13)

Nessuno può dire “Gesù è il Signore” se non è veramente guidato dallo Spirito Santo. (1Cor 12,3)

Confessare che Gesù è il Signore non è solo pronunciare una formula, ma attingere il segreto della sua persona, proclamare la sua divinità, aderire a lui nella fede e nell’amore; e ciò non è possibile senza la grazia dello Spirito Santo.