Gruppi di base

I gruppi di base o “comunità territoriali”, sempre in cerca di percorsi inediti, sono luoghi di impegno sul territorio, di vocazione e formazione, di invio e sostegno di partenti.

Incontro 16 marzo 2014 – Preghiera

Canto iniziale

 

Salmo 51: Crea in me, o Dio, un cuore mondo (Turoldo)

Pietà di me, o Dio, pietà
secondo la tua infinita tenerezza,
per quanto le viscere hai ricolme d’amore
cancella le mie infedeltà,

lavami e raschia via la mia colpa,
fammi mondo dal mio peccato.

Le mie trasgressioni io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre davanti.

Contro te, contro te solo ho peccato,
quanto è male ai tuoi occhi ho commesso:
tu, sempre giusto nelle tue sentenze,
lascia parlare la tua pietà.

Ecco, nella colpa sono stato generato,
peccatore mi concepì mia madre;

ecco, è la sincerità del cuore che tu ami,
per cui fino all’intimo sono da te
ammaestrato.

Purificami con l’issopo e sarò mondato,
lavami e sarò più bianco della neve.

Ridammi ancora gioia e letizia,
esultino le ossa che hai frantumate.

Distogli il tuo volto dal mio delitto,
dalle radici estirpa ogni colpa.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito forte.

Incontro 9 marzo 2014

Il fariseo e il pubblicano (Le nostre ipocrisie)

 

Canto iniziale: Il tuo popolo in cammino

Giusti e autosufficienti o bisognosi di perdono e di aiuto?”

Introduzione

Come dobbiamo pregare? Non solo con una fiducia “sfacciata” e con un’insistenza che non si arrende (parabola dell’amico importuno), ma con la convinzione di aver bisogno di essere salvati.
Noi crediamo di essere “giusti”, perché facciamo qualche opera buona. In realtà, tutta la nostra vita, immersa in un mondo di ingiustizia e di disordine, ha bisogno di essere salvata.
È necessario che riconosciamo l’esistenza del peccato nella nostra vita: questo atteggiamento di “sincerità” ci aprirà all’accoglienza di Dio e all’incontro con lui e ci aiuterà a stabilire relazioni “nuove” tra di noi.

Il coraggio della speranza nell’Africa di ieri e di oggi

Alla Tavola rotonda saranno presenti: padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, giornalista e promotore di denunce di politiche torbide nei confronti dell’Africa, ma soprattutto missionario in Africa per tanti anni; Jean-Léonard Touadi, parlamentare, giornalista e professore affermato in politiche internazionali, originario del Congo Brazzaville. Modererà la tavola rotonda Salvo Vaccaro, professore di Filosofia politica all’Università di Palermo.


Quest’anno ricorre il decimo anniversario della canonizzazione di S. Daniele Comboni. Il 5 ottobre 2003 Comboni è stato proclamato Santo e proposto come testimone missionario esemplare da seguire, in particolare per il suo sconfinato amore all’Africa. Sia Giovanni Paolo II che l’ha canonizzato, sia Benedetto XVI, lo hanno dichiarato patrono dell’Africa.

Incontro 9 febbraio 2014

Invitati alla festa di Dio

 

Canto di ingresso: Venite alla festa

 

Il Signore degli eserciti preparerà su questo monte un banchetto di grasse vivande, per tutti i popoli, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati.
Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre che copriva tutte le genti. Eliminerà la morte per sempre; il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto; farà scomparire da tutto il paese la condizione disonorevole del suo popolo, poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: “Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse; questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza, poiché la mano del Signore si poserà su questo monte”.

La tre giorni di Lampedusa

Lo scorso 3 ottobre, a poche miglia dall’isola di Lampedusa, 368 donne, uomini e bambini hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa.
A pochi giorni di distanza, nelle stesse acque, altre centinaia di persone provenienti dalla Siria sono state inghiottite dal mare.
Sono solo alcune tra le migliaia di vittime causate dalle frontiere europee: circa ventimila negli ultimi venticinque anni.

Per dire no a tutto questo dal 31 gennaio al 2 febbraio 2014 ci siamo ritrovati sull’isola di Lampedusa per scrivere LA CARTA DI LAMPEDUSA: per un diritto, scritto dal basso. Un diritto alla vita che metta al primo posto le persone, la loro dignità, i loro desideri e le loro speranze; un diritto che nessuna istituzione oggi riesce a garantire, un diritto da difendere e conquistare, un diritto di tutti e per tutti.

Incontro 26 gennaio 2014

Preghiera del mattino

 

Canto: Dove due o tre

 

Durante il momento della memoria dell’incontro precedente leggiamo le nostre beatitudini e attacchiamo i biglietti sul cartellone.
Si intervalla con il canto: Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio.

 

Isaia 57,11-21

Chi hai temuto?
Di chi hai avuto paura per farti infedele?
E di me non ti ricordi,
non ti curi?
Non sono io che uso pazienza da sempre?
Ma tu non hai timore di me.

Io divulgherò la tua giustizia
e le tue opere, che non ti gioveranno.
Alle tue grida ti salvino i tuoi idoli numerosi.
Tutti se li porterà via il vento, un soffio se li prenderà.
Chi invece confida in me possederà la terra,
erediterà il mio santo monte.

Si dirà: “Spianate, spianate, preparate la via,
rimuovete gli ostacoli sulla via del mio popolo”.
Poiché così parla l’Alto e l’Eccelso,
che ha una sede eterna e il cui nome è santo.
“In un luogo eccelso e santo io dimoro,
ma sono anche con gli oppressi e gli umiliati,
per ravvivare lo spirito degli umili
e rianimare il cuore degli oppressi.

Poiché io non voglio contendere sempre
né per sempre essere adirato;
altrimenti davanti a me verrebbe meno
lo spirito e il soffio vitale che ho creato.
Per l’iniquità della sua avarizia mi sono adirato,
l’ho percosso, mi sono nascosto e sdegnato;
eppure egli, voltandosi,
se n’è andato per le strade del suo cuore.

Ho visto le sue vie,
ma voglio sanarlo, guidarlo e offrirgli consolazioni.
E ai suoi afflitti
io pongo sulle labbra: “Pace,
pace ai lontani e ai vicini
– dice il Signore – e io li guarirò”.

I malvagi sono come un mare agitato,
che non può calmarsi
e le cui acque portano su melma e fango.
“Non c’è pace per i malvagi”, dice il mio Dio.

Incontro 19 gennaio 2014

MARTA E MARIA

SCANDOLA E GRIGOLINI

 

Canto

 

Salmo 86: Canto del servo angosciato (Turoldo)

Tendi l’orecchio, o Dio, e rispondimi
perché io sono povero e misero,

preserva la mia vita
perché io sono fedele:
mio Dio, salva il tuo servo
che tutto in te si abbandona.

O mio Signore, pietà di me:
così per l’intero giorno vado gemendo.

Fa’ lieta l’anima del servo tuo,
quest’anima che a te protendo, Signore.

Perché tu sei buono e indulgente
e clementissimo
con quanti innalzano a te i loro gridi.

Porgi l’orecchio, Dio, alla mia preghiera,
sii attento alla voce delle mie suppliche.

Thanks to girl games and pafog. | Powered by WordPress | Designed by: Microsoft Project Server | Thanks to Business Email, SharePoint Hosting and Virtual Desktop