Gruppi di base

I gruppi di base o “comunità territoriali”, sempre in cerca di percorsi inediti, sono luoghi di impegno sul territorio, di vocazione e formazione, di invio e sostegno di partenti.

Incontro 11 maggio 2014

Canto iniziale: Servo per amore

 

Introduzione

[…] Nella mia vita personale ho visto tante volte il volto misericordioso di Dio, la sua pazienza; ho visto anche in tante persone il coraggio di entrare nelle piaghe di Gesù dicendogli: Signore sono qui, accetta la mia povertà, nascondi nelle tue piaghe il mio peccato, lavalo col tuo sangue. E ho sempre visto che Dio l’ha fatto, ha accolto, consolato, lavato, amato.
Cari fratelli e sorelle, lasciamoci avvolgere dalla misericordia di Dio; confidiamo nella sua pazienza che sempre ci dà tempo; abbiamo il coraggio di tornare nella sua casa, di dimorare nelle ferite del suo amore, lasciandoci amare da Lui […]. Sentiremo la sua tenerezza, tanto bella, sentiremo il suo abbraccio e saremo anche noi più capaci di misericordia, di pazienza, di perdono, di amore. (Papa Francesco, Omelia 7 aprile 2013)

Cammino di Santiago per giovani europei

Organizzato dalla Famiglia Missionaria Comboniana si svolgerà dal 3 all’11 agosto 2014.
Esso consiste nel percorrere a piedi il tratto di Camino che va da Sarria a Santiago de Compostela (120 km), e vede la partecipazione di giovani provenienti da diverse parti d’Europa. Non sarà un semplice trekking ma anche un cammino di ascolto, discussione, riflessione, in cui la Parola di Dio vi occupa un gran posto.

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Incontro 13 aprile 2014

IL PROFUMO DI BETANIA

 

Canto iniziale: Il canto degli umili

La giornata sarà una lunga meditazione sul brano dell’unzione di Betania e dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme caratterizzata da un momento di silenzio personale oltre alla consueta condivisione.

(I bambini portano i lumini che ci serviranno durante il momento della memoria)

 

Salmo 24

Del Signore è la terra e quanto contiene,
l’universo e i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondata sui mari,
e sui fiumi l’ha stabilita.

Chi salirà il monte del Signore,
chi starà nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non pronunzia menzogna,
chi non giura a danno del suo prossimo.

Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

Sollevate, porte, i vostri frontali,
alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
il Signore forte e potente,
il Signore potente in battaglia.

Sollevate, porte, i vostri frontali,
alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.

Incontro 13 aprile 2014

Canto iniziale: Il Signore è la mia salvezza

 

Introduzione

Lo specchio del comportamento etico non è la propria coscienza, ma il volto di coloro che vivono con me. Quando questo volto esprime pace, speranza, gioia, felicità, perché il mio comportamento genera tutto questo, allora è evidente che il mio comportamento è eticamente corretto. (J.M. Castillo)

 

Salmo 139 (a cori alterni)

Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,
mi scruti quando cammino e quando riposo.

Ti sono note tutte le mie vie;
la mia parola non è ancora sulla lingua
e tu, Signore, già la conosci tutta.
Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
Stupenda per me la tua saggezza,
troppo alta, e io non la comprendo.
Dove andare lontano dal tuo spirito,
dove fuggire dalla tua presenza?

La casa si riempì della fragranza di profumo

Vitalità, creatività, energia, affettività, trascendenza: 5 essenze che parlano e ci parlano di adolescenza e giovinezza, una stagione del ciclo vitale carica di futuro e bellezza.

Da quest’anno la nostra “casa comunitaria” si è aperta a questa fragranza di profumo che emanano tante ragazze e ragazzi del nostro tempo. Come famiglia comboniana abbiamo intrapreso il nostro viaggio missionario desiderosi di scoprire, conoscere e incontrare una porzione piccola ma significativa della realtà giovanile. Abbiamo iniziato un percorso che proponiamo ad adolescenti e giovani interessati a riflettere sulla vita, e su quanto di bello c’è in essa e da essa emana.

Il percorso è composto di tre aspetti: umano, spirituale e storico.

Ci regaliamo un tempo per approfondire queste dimensioni della nostra vita.

  • La dimensione umana: conoscere se stessi/e, soprattutto le proprie fragilità per arrivare poi a vedere le potenzialità, spesso nascoste, della propria personalità, attraverso semplici strumenti come esercizi di autoconoscenza, lavori di gruppo, momenti personali di incontro con se stessi.
  • La dimensione spirituale: è una spiritualità che ci libera dagli idoli (le false immagini di Dio) e ci colloca con semplicità ai bordi della strada, quella attraversata ancora una volta da Gesù. Sperimentare la tenerezza e la misericordia di Dio nella propria vita ci rimette in piedi per continuare a camminare accanto a chi soffre.
  • La dimensione storica: leggere criticamente la realtà. Partendo da una crescita umana e spirituale siamo spinti alla ricerca di strutture sociali, politiche ed economiche più umane come annuncio e manifestazione del Regno di Dio nella storia. Questo comporta un impegno a collocare la propria vita a servizio del Regno.

Il nido nelle mani di Dio

Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!” (Mt 10,31)

Ogni volta di fronte a queste parole, si resta “senza parole”. Un Dio che si prende cura dei passeri, che conta i capelli del nostro capo.
Stupore e dolcezza, meraviglia e tenerezza!
Eppure basta aprire un quotidiano, ascoltare un telegiornale per vedere che tanti “passeri” hanno ancora il volo spezzato, tanti bambini continuano a morire.
Dio dove sei?
Dio vive il dramma di coloro che gli stanno a cuore. Il dramma è nostro ma anche di Dio.
Dio sa, Dio è presente, è accanto. Altri sono quelli che drizzano croci, altri sono quelli che liberamente abbattono uomini e speranze. Dio sa e soffre insieme e vive accanto.
Dio può tutto, certo. Ma Dio è amore, e allora può solo ciò che l’amore può.
L’amore non può togliere la libertà, l’amore non può costringere, l’amore non può fare paura.
Dio sa, Dio è presente, è ai piedi delle croci, ma non schioda dal legno. Moltiplica il coraggio. Dio non elimina gli uccisori dei corpi, dice che qualcosa vale più del corpo. Non ci tira fuori dalla tempesta, ci dà energia per continuare a remare dentro la tempesta.
E noi proseguiamo sulle vie di un mondo barbaro e magnifico non per i prodigi di Dio, che pure ci sono, ma per il miracolo di una speranza più forte della tomba, per il miracolo di amori che non si arrendono, per coloro che sanno di avere il nido nelle mani di Dio.
Ci saranno tempeste e notti, ci sarà anche la morte, ma so che dopo ritroverò le mani di Dio.

Incontro 23 marzo 2014

LA CENA DEL SIGNORE È ESPRESSIONE DELLA COMUNITÀ

 

Canto iniziale: Tu sei

(I bambini portano il lievito, il sale, l’acqua e la farina che ci serviranno durante la giornata)

 

Salmo 33

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.

Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.

Cantate al Signore un canto nuovo,
con arte suonate la cetra e acclamate,
perché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.

Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.
Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.

Il coraggio della speranza nell’Africa di ieri e di oggi

Due parole chiave: coraggio e speranza. Il coraggio di guardare in faccia la realtà denunciandone lo stato di degrado sociale generale e di essere onesti nei confronti di quanti desiderano ricevere informazioni su un’Africa quanto mai vicina a noi e la speranza che nasce proprio da questo momento di crisi identitaria, culturale, politica, economica e, non ultimo, storica attraverso un’azione politica che chiama in campo quanti desiderano cambiare lo stato delle cose.

Attraverso le parole di p. Alex viene trasmesso l’insegnamento del Comboni secondo cui «è dal Crocifisso che nasce la speranza», cioè dai popoli calpestati da un sistema avido di denaro e incurante delle ricadute negative che esso sta procurando all’intero pianeta.

A queste parole chiave se ne aggiunge una terza: Africa. Africa come madre di tutti i popoli con la quale non condividiamo lo stesso passato, bensì lo stesso avvenire. Africa come terra violentata, espropriata, calpestata da grandi uomini manovrati dai giochi della finanza, ma nello stesso tempo culla di un’umanità che celebra la vita e che grida al resto del mondo che occorre tornare alle origini, quando l’acqua della vita non era ancora stata sporcata e gli indigeni danzavano per fare festa, raccontarsi e ringraziare per il raccolto nei campi andato a buon fine.

Incontro 16 marzo 2014

MARIA MADDALENA E LE ALTRE DONNE

Questo è il titolo che ci introduce nella riflessione di oggi; infatti ci occuperemo delle donne del Vangelo al seguito di Gesù e delle donne della missione di Comboni.
Già nel momento di preghiera abbiamo ascoltato un brano del Vangelo in cui si parla di un incontro importante, quello di Gesù con Maria, sorella di Lazzaro, che sparge per Gesù il profumo di nardo, ma ne vedremo altri.
Prima di tutto diamo uno sguardo al periodo storico ed a come era considerata la donna, per capire meglio il messaggio rivoluzionario di Gesù.
La donna:
- era considerata fonte di peccato e si affermava che “chiunque discorre molto con una donna, è causa di male a se stesso, trascura lo studio della Legge e finisce nella Geenna”;
- era esclusa dall’istruzione religiosa. Gli scribi arrivavano a dire che è meglio che “le parole della Legge vengano distrutte dal fuoco piuttosto che essere insegnate alle donne”;
- un altro esempio è una preghiera (che ancora oggi viene recitata in certi ambienti ebraici):Benedetto Colui che non mi ha fatto pagano, non mi ha fatto schiavo, non mi ha fatto donna, non mi ha fatto stupido né maiale”.
Ma… il progetto di Dio, quando ci ha creato era forse questo?
Di certo NO. Infatti leggiamo in Gen 1,27: Dio creò l’uomo a Sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò e più avanti in Gen 2,18: “Non è bene che l’uomo sia solo; gli voglio fare un aiuto che gli sia simile”.
Quindi fin dal principio la donna è il completamento dell’uomo. Questo aiuto è reciproco, non si riferisce solo all’ambito dell’agire o del servire ma anche a quello dell’essere! L’umano si realizza pienamente grazie alla dualità del maschile e del femminile.
Allora, se pensiamo a quanto appena detto capiamo come sia impensabile e inconcepibile che alcune donne potessero seguire Gesù allo stesso modo degli uomini!