Lecce

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Incontro formativo, estate 2012

INCONTRO LMC

CAVALLINO, 16-19 AGOSTO 2012

con p. Alberto Pelucchi

VOLERSI BENE PER POTER VOLER BENE AGLI ALTRI”



Non sono né troppo, né troppo poco e non devo provare a nessuno chi sono.

Sono l’espressione perfetta dell’Unità della Vita.

Sono contento di essere quello che sono e non aspiro a essere qualcun altro.

Sono perfetto così come sono, proprio adesso e proprio in questo luogo.

Basta che mi ami oggi più di domani e mi tratti come una persona profondamente amata.

L’Amore è il nutrimento necessario al genere umano per raggiungere la propria grandezza.

Mentre imparo ad amare di più me stesso, accresco il mio amore per tutti gli altri.

Insieme possiamo nutrire con amore un mondo sempre più bello.

Louise L. Hay

Incontro 13 maggio 2012 – Preghiera del mattino

La famiglia cristiana è tale se è missionaria (Evangelizzazione)


Introduzione: La famiglia è il luogo propizio per l’apprendimento della cultura del perdono, della pace e della riconciliazione. In una sana vita familiare si fa esperienza di alcune componenti fondamentali della pace: la giustizia, l’amore tra fratelli e sorelle, la funzione dell’autorità espressa dai genitori, il servizio amorevole ai membri più deboli perché piccoli o malati o anziani, l’aiuto vicendevole nelle necessità della vita, la disponibilità ad accogliere l’altro e, se necessario, a perdonarlo. Per questo la famiglia è la prima educatrice alla pace. (Dall’Esortazione Apostolica Post-sinodale Africae Munus)

 

 

Canto iniziale: San Damiano

 

 

Salmo (26)

 

Ascolta, Signore, la mia voce

e la voce di tutti i popoli della terra.

Io grido: abbi compassione e rispondimi.

Nel profondo del mio cuore sento il desiderio

di cercare il tuo volto, contemplarlo e lasciami stupire.

Il tuo volto, Signore, io cerco.

 

Non nascondermi il tuo volto,

non privarmi di questo mio desiderio.

Sei tu l’unico che mi può aiutare,

dammi forza, non abbandonarmi,

Dio amante della vita e dell’uomo.

 

Mostrami, Signore, la tua via,

guidami sulle strade del mondo;

scomodami dalle false sicurezze

e conducimi dove c’è sete di verità e giustizia.

 

Cerco i lineamenti del tuo volto

nei volti delle persone incontrate;

non nascondermi il tuo volto

e aiutami a riconoscerlo nei crocifissi della storia,

nei volti sfigurati per le lacrime e il dolore,

in quelli sofferenti per la fame e la guerra,

in quelli tristi perché hanno perso ogni speranza,

in quelli arrabbiati perché hanno fame e sete di giustizia.

 

Sono certo di contemplarlo e riconoscerlo,

perché tu rinfranchi il mio cuore, mi riempi di coraggio,

mi inviti a riconoscerti ed amarti in ogni fratello e sorella

che incontro nel cammino della vita.

Incontro 13 maggio 2012 – Catechesi

La famiglia cristiana è tale se è missionaria

 

Rm 10,5-15

 

Alcune previe condizioni perché una famiglia si consideri cristiana:

 

Adesione a Cristo: implica sequela, opzione fondamentale verso il Signore Gesù.

Che dice dunque? Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore: cioè la parola della fede che noi predichiamo. Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. (Rm 10,8-10)

 

Adesione alla Chiesa come strada, strumento, itinerario (non unico), al Vangelo.

Ora, come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi? E come lo annunzieranno, senza essere prima inviati? Come sta scritto: Quanto son belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene! (Rm 10,14-15)

 

Adesione ai valori del Regno che è più ampio della Chiesa.

Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che l’invocano. Infatti: chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. (Rm 10,12-13)

Incontro 12 febbraio 2012 – Preghiera del mattino

IL DIALOGO FA CRESCERE: PROFONDE RELAZIONI

 

Canto iniziale: Cantiamo questo giorno

 

Tutta la nottee poi

una strofa ciascuno, lultima la leggiamo tutti insieme; ogni due strofe cantiamo il seguente ritornello:


So che il Signor ha un cammino per noi

So che il Signor ha un cammino per noi

Se con Cristo noi vivrem ogni male vincerem

So che il Signor ha un cammino per noi.

 

Eccoci, Signore, davanti a te,

col fiato grosso, dopo aver tanto camminato.

Ma se ci sentiamo sfiniti,

non è perché abbiamo percorso un lungo tragitto,

o abbiamo coperto chi sa quali interminabili rettilinei.

 

È perché, purtroppo, molti passi,

li abbiamo consumati sulle viottole nostre,

e non sulle tue:

seguendo i tracciati involuti

della nostra caparbietà faccendiera,

e non le indicazioni della tua Parola;

 

confidando sulla riuscita delle nostre estenuanti manovre,

e non sui moduli semplici dell’abbandono fiducioso in te.

Forse mai come in questo crepuscolo dell’anno,

sentiamo nostre le parole di Pietro:

«Abbiamo faticato tutta la notte, e non abbiamo preso nulla».

 

Ad ogni modo, vogliamo ringraziarti ugualmente.

Perché, facendoci contemplare la povertà del raccolto,

ci aiuti a capire che senza di te non possiamo far nulla.

Ci agitiamo soltanto.

 

Grazie, perché obbligandoci a prendere atto

dei nostri bilanci deficitari,

ci fai comprendere che, se non sei tu che costruisci la casa,

invano vi faticano i costruttori.

 

E che, se tu non custodisci la città,

invano veglia il custode.

E che alzarsi di buon mattino, come facciamo noi,

o andare tardi a riposare

per assolvere ai mille impegni giornalieri,

o mangiare pane di sudore

come ci succede ormai spesso,

non è un investimento redditizio se ci manchi tu.

 

Il salmo 127, avvertendoci che il pane

tu ai tuoi amici lo dai nel sonno,

ci rivela la più incredibile legge economica,

che lega il minimo sforzo al massimo rendimento.

Ma bisogna esserti amici.

 

Bisogna godere della tua comunione.

Bisogna vivere una vita interiore profonda.

Se no, il nostro è solo un tragico sussulto

di smanie operative, forse anche intelligenti,

ma assolutamente sterili sul piano spirituale.

 

Grazie, Signore, perché,

se ci fai sperimentare la povertà della mietitura

e ci fai vivere con dolore il tempo delle vacche magre,

tu dimostri di volerci veramente bene,

poiché ci distogli dalle nostre presunzioni

corrose dal tarlo dell’efficientismo,

raffreni i nostri desideri di onnipotenza,

e non ci esponi al ridicolo di fronte alla storia:

anzi, di fronte alla cronaca.

 

(Tonino Bello, Parole damore)

Incontro 8 gennaio 2012 – Preghiera del mattino

LA FAMIGLIA CRISTIANA CRESCE: COME?

 

 

Il risveglio di molti uomini d’oggi è segnato da ansie e preoccupazioni per la giornata che inizia, soprattutto per la tensione dei rapporti e il peso di tante situazioni di conflitto. Pochi, invece, sanno darsi il tempo e la calma per rimettersi di fronte a Dio, attingendo da Lui la forza delle scelte e la pace dello spirito.

 

 

Canto

Incontro 11 dicembre 2011 – Catechesi

Loggi della famiglia cristiana

 

 

La chiesa domestica cammina nel tempo (Ap 12-14)

 

La famiglia (dal messaggio finale del Sinodo per lAfrica - ottobre 2010)

42. La famiglia è il «santuario della vita» e cellula vitale della società e della Chiesa. È in essa che «si plasma il volto di un popolo, è qui che i suoi membri acquisiscono gli insegnamenti fondamentali. Essi imparano ad amare in quanto sono amati gratuitamente, imparano il rispetto di ogni altra persona in quanto sono rispettati, imparano a conoscere il volto di Dio in quanto ne ricevono la prima rivelazione da un padre e da una madre pieni di attenzione. Ogni volta che vengono a mancare queste esperienze fondanti, è l’insieme della società che soffre violenza e diventa, a sua volta, generatrice di molteplici violenze».

43. La famiglia è certo il luogo propizio per l’apprendimento e la pratica della cultura del perdono, della pace e della riconciliazione. «In una sana vita familiare si fa esperienza di alcune componenti fondamentali della pace: la giustizia e l’amore tra fratelli e sorelle, la funzione dell’autorità espressa dai genitori, il servizio amorevole ai membri più deboli perché piccoli o malati o anziani, l’aiuto vicendevole nelle necessità della vita, la disponibilità ad accogliere l’altro e, se necessario, a perdonarlo. Per questo la famiglia è la prima e insostituibile educatrice alla pace». In ragione della sua importanza capitale e delle minacce che pesano su questa istituzione – la distorsione della nozione di matrimonio come pure di famiglia, la svalutazione della maternità e la banalizzazione dell’aborto, la facilitazione del divorzio e il relativismo di una «nuova etica» –, la famiglia ha bisogno di essere protetta e difesa, per poter rendere alla società il servizio che essa si aspetta da lei, cioè quello di darle uomini e donne capaci di edificare un tessuto sociale di pace e di armonia.

46. Inoltre «la missione educativa della famiglia cristiana» è «un vero ministero, per mezzo del quale viene trasmesso e irradiato il Vangelo, al punto che la stessa vita di famiglia diventa itinerario di fede e in qualche modo iniziazione cristiana e scuola della sequela di Cristo».

Incontro 13 novembre 2011 – Catechesi

Famiglia di Gesù e famiglia cristiana

 

 

Lc 2: tra mistero, speranze, sorprese.

Mc 3,31-35: la vera famiglia.

 

Ottica di partenza: Dio entra nelle situazioni così come sono per renderle storie sacre e da realtà confuse o negative poterne fare un cammino di salvezza per e per tutti.

 

La famiglia di Gesù è singolare e unica, come ogni altra famiglia. Camminando nel quotidiano sorge da una esperienza umile e pia. Non si può capire questa famiglia senza uno sguardo alle sue radici. Parlare dimisteroè dobbligo: ma qual è la famiglia che non è avvolta dal mistero? Lorigine di tutto è lamore: quello di Dio che avvolge tutte le creature; quello di noi umani che ci accorgiamo di questo amore e ci lasciamo prendere completamente rispondendo al suo amore che passa attraverso il nostro.

La famiglia di Nazareth è una famiglia reale, non extraterrestre, privilegiata. È una delle milioni di famiglie di questo mondo che fanno crescere la vita in mezzo alle numerose traversie. Comunque ogni famiglia è sempre dono per il mondo e per la comunità.

Incontro 13 novembre 2011 – Preghiera del mattino

Famiglia di Gesù e famiglia cristiana

 

 

Canto iniziale: Vieni Spirito

 

Tutti insieme:

Lodiamolo anche per la sua piccolezza, e debolezza e impotenza! Perché ama e piange come noi; e ci usa tenerezza come una madre; e ha compassione delle nostre infermità. Lodiamolo perché si rivela ai fanciulli e ai piccoli; perché elegge le creature più deboli, e dei forti e potenti non sa cosa farsene.

 

Lettore

Tu ami ogni cosa e ai peccati
di nessuno guardi,
e nulla disprezzi
di queste tue creature.
La terra intera davanti a te
è come polvere sulla bilancia,
o una stilla di rugiada
caduta all’alba
dalla tua mano.

Incontro 9 ottobre 2011 – Preghiera del mattino

Temete e onorate,
lodate e benedite,
ringraziate e adorate
il Signore Dio onnipotente
nella Trinità e nell’Unità,
Padre e Figlio e Spirito Santo,
creatore di tutte le cose.


(Regola francescana non bollata, XXI,2)

 

 

O Grande Spirito

 

O Grande Spirito, la cui voce sento nei venti

ed il cui respiro dà vita a tutto il mondo, ascoltami.

Vengo davanti a Te, uno dei tuoi tanti figli.

Sono piccolo e debole. Ho bisogno della tua forza e della tua saggezza.

Lasciami camminare tra le cose belle e fa’ che i miei occhi ammirino il tramonto rosso e oro.

Fa’ che le mie mani rispettino ciò che Tu hai creato, e le mie orecchie siano acute nell’udire la tua voce.

Fammi saggio, così che io conosca le cose che Tu hai insegnato al mio popolo, le lezioni che hai nascosto in ogni foglia, in ogni roccia.

Cerco forza, non per essere superiore ai miei fratelli, ma per essere abile a combattere il mio più grande nemico: me stesso.

Fa’ che io sia sempre pronto a venire a Te,

con mani pulite ed occhi diritti,

così che quando la vita svanisce come la luce al tramonto, il mio spirito possa venire a Te senza vergogna.

 

Capo indiano Sioux, Yellow Lark

Incontro 9 ottobre 2011 – Catechesi

TRINITÀ E FAMIGLIA UMANA (UMANA UNITÀ)

 

 

Trinità e Umana-Unità

 

Un racconto africano della creazione parla di Maa Ngala, il Dio Padre che creò venti esseri per popolare l’universo, ma non riuscendo a dialogare con nessuno di essi volle prenderne un pezzettino da ognuno e così creare il ventunesimo: l’uomo, cui diede la prima parte del suo nome Maa.

Le religioni riconoscono la umana-unità che, in genere, si fonda sulla creazione: tutti gli uomini sono fratelli perché creati da Dio.

Nel cristianesimo affermiamo di essere figli dello stesso Padre: in ADAMÀ (Adamo-Eva) la famiglia umana è una realtà unita; essa è l’UMANA UNITÀ nata dalla Trina-Unità. Ogni fase del cammino umano dovrà costantemente conservare, in fedeltà, questa radice, questo marchio d’origine, comune ed essenziale.