PREGHIERA DEL MATTINO
Canto iniziale: Lode e gloria a te
Leggiamo ognuno un capoverso:
Sii benedetto, nostro Dio,
perché hai voluto essere
il Dio che ci ha affidato
la costruzione del regno.
Liberaci dalla nostra presunzione
di essere a posto,
perché chi si sente a posto non cerca il regno,
sta bene dove sta.
Liberaci dall’incapacità di guardare sino in fondo,
dal gridare alla verità restando ambigui,
perché la verità è scomoda
e spesso disturba le nostre scelte di vita.
Liberaci dal gridare alla giustizia
restando ricchi,
perché dei poveri è il Regno di Dio.
PREGHIERA DEL MATTINO
Canto
Preghiera iniziale
Dio e Signore dell’universo,
nonostante la nostra miseria
rendici degni di stare insieme,
Fa‘ che siamo uniti senza falsità,
gli uni con gli altri,
legati con la pace e con l’amore.
Rendi forte la nostra unione
con l’azione della tua sapienza
e con l’aiuto del tuo figlio Gesù Cristo.
(liturgia siriaca IV sec)
Itinerari spirituali nella storia della Chiesa
Canto
Nell’incontro matura l’accoglienza
Prologo (un lettore)
SCELTA DI DONAZIONE
“Ho fatto questa scelta di donazione perché ho sentito molto forte la chiamata del Signore; non ho scelto di dare parte del mio tempo libero, ma tutto il mio tempo; non parte di me, ma tutta me stessa con amore e autenticità. Qui più che altrove, nella povertà, nella miseria, nelle malattie di questa povera gente, Cristo si ripresenta a me per farsi amare e servire ed è un continuo rinnovarsi della mia scelta e di questo amore giorno per giorno. Solo con l’amore riusciremo a salvare il mondo e solo vivendolo parteciperemo al piano di salvezza di Cristo. Quando si capisce tutto questo non si può non scegliere la via più breve, anche se più costosa”.
Itinerari spirituali nella storia della Chiesa
I credenti di fronte al mondo
Scrivo a voi, figlioli, perché vi sono stati perdonati i peccati in virtù del suo nome.
Scrivo a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è da principio.
Scrivo a voi, giovani, perché avete vinto il Maligno.
Ho scritto a voi, figlioli, perché avete conosciuto il Padre.
Ho scritto a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è da principio.
Ho scritto a voi, giovani, perché siete forti e la parola di Dio rimane in voi e avete vinto il Maligno.
Non amate il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo – la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita – non viene dal Padre, ma viene dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno! (1Gv 2,12-17).
Parola comune che attraversa le varie spiritualità: ASCESI (salita, cammino, pellegrinaggio verso…) – rapporto con Dio e con il mondo (fuga, lievito…).
Il cammino cristiano è segnato dalla condizione storica dell’umanità e dai suggerimenti dello Spirito che penetra le situazioni indicando il cammino da seguire. Il progetto della Chiesa italiana per questo decennio è: educare alla vita buona del Vangelo. Un cammino di vicinanza alla vita e allo stile di Gesù. Lo stesso Spirito che si posò su Gesù, con Lui si posa sul Popolo di Dio peregrinante (cfr. Lc 4).
Gli itinerari di spiritualità sono decifrabili e riconoscibili nelle varie epoche storiche e nelle varie religioni. È l’ascesi verso l’Assoluto fino all’unione con un Dio personale. Esiste una spiritualità indù, buddista, musulmana, ebraica, cristiana. È presupposta la credenza in un Dio trascendente ma raggiungibile.
L’UOMO IN CAMMINO: LA VIA MIGLIORE
I viaggi che contano: VIAGGI DELLA VITA
Il primo viaggio della vita ci apre a tutti i viaggi che seguiranno. In realtà non vengo dal nulla: il viaggio è iniziato da altri prima di me. Io sono la continuazione di questa catena; io sono il compimento e il nuovo inizio. L’albero della vita è plurimillenario!
I viaggi importanti nella Bibbia, quelli che hanno marcato di più la vita del popolo o di parte del popolo, si chiamano: Esodo, Visita. Il Pellegrinaggio poi si ritrova in tutte le grandi religioni.
“Beato chi intraprende nel suo cuore il santo viaggio” (salmo 84). I salmi del pellegrinaggio (120 – 134). La realtà è dura: “Abito straniero; molti mi hanno oppresso sin dalla giovinezza; sul mio dorso hanno arato, hanno scavato lunghi solchi” (salmo 129); “certamente ci avrebbero inghiottiti vivi” (salmo 124), ci avrebbero fatto amare la guerra e odiare la pace, considerandoci come dei giocattoli.
Gesù “itinerante”, chiesa “peregrinante”. “Sono disceso dal Padre, ora torno al Padre” (cfr. Gv 16,28). La sua è una vita di esodo: “Le volpi hanno una tana e gli uccelli hanno un nido, ma il Figlio dell’uomo non ha un posto dove poter riposare” (Lc 9,58). Ora Gesù si presenta a noi come la via: “io sono la via” (Gv 14,6). Così ha voluto la chiesa non come realtà statica, ma in attesa di divenire e trasformarsi in quella futura di cui costituisce in terra il germe e l’inizio. Proprio per questo è peregrinante (cfr. Lumen Gentium 5-7).
I Testimoni pellegrini. “Per grazia di Dio sono uomo e cristiano; per vocazione pellegrino della specie più misera, errante di luogo in luogo. I miei beni terrestri sono una bisaccia sul dorso con un po’ di pan secco e, nella tasca interna del camiciotto, la sacra Bibbia. Null’altro” (Racconti di un pellegrino russo).
Molti sentieri sono stati percorsi per camminare sulle sue tracce. Shantidas, Lanza del Vasto, discepolo di Gandhi, ha viaggiato sino alle sorgenti del Gange; avrebbe desiderato morire in pellegrinaggio. Il suo voto fu esaudito. Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio del 1981, entrò nel regno della pace. Voleva che la sua morte fosse una festa e si compì quanto il Pellegrino aveva chiesto: “Figli miei, quando avrò reso l’anima a Dio, distendetemi sul fianco, nella tomba. Legatemi stretti ai piedi i sandali. Accomodatemi il bastone in pugno. Perché voglio essere pronto ad alzarmi quando verrà colui che deve venire”.
Papa Giovanni Paolo II, il 27 ottobre del 1986, ha inaugurato, facendo memoria del Signore Gesù, il cammino della “Missione Nuova”. Ha accolto i suoi ospiti, rappresentanti delle religioni mondiali, alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, in Assisi; un’accoglienza rispettosa, fraterna, senza pretese di superiorità. Tutti erano sullo stesso piano e così resteranno per i vari momenti della giornata. Ha detto loro: “vengo a voi come fratello”. I rappresentanti delle religioni mondiali camminavano tutti insieme: c’è una meta in comune e possiamo sorreggerci gli uni, gli altri.
IL CAMMINO DELL’UOMO ALLA LUCE DELLA CARITÀ
Canto iniziale: Il disegno
L’uomo innanzitutto
Non vivere su questa terra come un inquilino
oppure in villeggiatura nella natura.
Vivi in questo mondo
come se fosse la casa di tuo padre.
Credi al grano, al mare, alla terra
ma soprattutto all’uomo.
Ama la nuvola, la macchina, il libro
ma innanzitutto ama l’uomo.
Senti la tristezza del ramo che si secca,
del pianeta che si spegne,
dell’animale infermo,
ma innanzitutto la tristezza dell’uomo.
Che tutti i beni terrestri ti diano gioia,
che l’ombra e il chiaro ti diano gioia,
che le quattro stagioni ti diano gioia,
ma che soprattutto l’uomo ti dia gioia.
(Nazim Hikmet)