EZECHIELE
“VI DARÒ UN CUORE NUOVO”
Canto iniziale
Introduzione
La promessa fatta da Dio, attraverso il profeta Ezechiele, è di donare un cuore nuovo al suo popolo. Il cuore nuovo che il Padre promette è un cuore fatto di carne e non di pietra, capace di accogliere in pieno la novità dello Spirito nuovo che lo animerà. La Parola di Dio è per sempre, non passa mai ed è per tutti, dunque il cuore nuovo di cui si parla è qualcosa che il Padre desidera dare anche a noi oggi, in questa nostra giornata!
Salmo 51
Nella colpa sono stato generato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.
Ma tu vuoi la sincerità del cuore
e nell’intimo m’insegni la sapienza.
Purificami con issopo e sarò mondo;
lavami e sarò più bianco della neve.
Fammi sentire gioia e letizia,
esulteranno le ossa che hai spezzato.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
IL PROFETA AMOS
La ricchezza chiude il cuore
Canto
Introduzione
“Non ero profeta né figlio di profeta; ero un mandriano e coltivavo piante di sicomoro. Il Signore mi prese, mi chiamò mentre seguivo il gregge. Il Signore mi disse: Va’, profetizza al mio popolo Israele” (Am 7,14-15).
Preghiera iniziale
Padre onnipotente e santo, da cui proviene ogni dono perfetto, tu che chiami ogni uomo alla vita e lo rendi partecipe della tua benedizione, tu che hai donato al tuo popolo i profeti, come testimoni viventi della tua parola che salva, rendi anche noi annunciatori della tua verità.
Figli del nostro tempo, chiamati a misurarci con la situazione attuale, fa’ che anche noi compiamo la nostra missione, con umiltà e con fermezza, con coraggio e con generosità, senza paura di contestare ciò che la tua santità non può accettare e senza paura di essere contestati a causa del tuo nome.
Aiutaci a guardare alla vita come a una vocazione, a capire che la tua grazia sta alla base di ogni cosa e che la felicità del cuore non è separabile dalla santità della vita.
Lo chiediamo a te, o Padre, che con il Figlio e lo Spirito santo vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Così Maria Elena definisce l’Albania in questa bella riflessione che condivido con voi.
Siamo partiti lo scorso luglio in nave per Fan, piccolissimo centro nel distretto di Mirditë e appartenente alla diocesi di Rrëshen. Qui c’è una comunità di Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret. Con loro abbiamo vissuto, per quindici giorni, una bella esperienza di preghiera e animazione dei bambini che vivono sulle montagne circostanti.
Non aggiungo altro, vi lascio alla lettura delle impressioni, delle immagini e dei sentimenti di questa ragazza, che così bene esprime tutto ciò che abbiamo condiviso.
Teresa
Crepe.
Righe contorte lacerano estensioni piane.
Fenditure inaspettate sui muri. Faglie sui pavimenti. Terreni aridi percorsi da fessure increspate.
Tremolii di terra e cemento. Immobili, fissano il cielo.
Ho visto crepe ondulate che attraversano il mondo.
Erano uomini. Crepe di carne.
Ogni uomo è un frastaglio che irrompe nel succedersi in divenire.
Ogni uomo è una crepa che accade.
Accade a sconvolgere il tempo e s’appropria d’un pezzo di terra entro cui piantare una storia.
Ogni storia racconta una strada. Ogni strada racconta un Paese. E ogni Paese racconta una Vita.
Mercoledì 13
h 16.30 arrivo e sistemazione
h 18.00 presentazione del tema e preghiera iniziale
h 18.45 riflessione personale
h 19.20 preparazione cena
h 20.30 cena (condivisione di ciò che si è portato)
Racconto: serata dedicata al racconto di sé e di esperienze missionarie
Canto iniziale: Servo per amore
Introduzione
[…] Nella mia vita personale ho visto tante volte il volto misericordioso di Dio, la sua pazienza; ho visto anche in tante persone il coraggio di entrare nelle piaghe di Gesù dicendogli: Signore sono qui, accetta la mia povertà, nascondi nelle tue piaghe il mio peccato, lavalo col tuo sangue. E ho sempre visto che Dio l’ha fatto, ha accolto, consolato, lavato, amato.
Cari fratelli e sorelle, lasciamoci avvolgere dalla misericordia di Dio; confidiamo nella sua pazienza che sempre ci dà tempo; abbiamo il coraggio di tornare nella sua casa, di dimorare nelle ferite del suo amore, lasciandoci amare da Lui […]. Sentiremo la sua tenerezza, tanto bella, sentiremo il suo abbraccio e saremo anche noi più capaci di misericordia, di pazienza, di perdono, di amore. (Papa Francesco, Omelia 7 aprile 2013)