La famiglia cristiana è tale se è missionaria
Rm 10,5-15
Alcune previe condizioni perché una famiglia si consideri cristiana:
1° Adesione a Cristo: implica sequela, opzione fondamentale verso il Signore Gesù.
Che dice dunque? Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore: cioè la parola della fede che noi predichiamo. Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. (Rm 10,8-10)
2° Adesione alla Chiesa come strada, strumento, itinerario (non unico), al Vangelo.
Ora, come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi? E come lo annunzieranno, senza essere prima inviati? Come sta scritto: Quanto son belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene! (Rm 10,14-15)
3° Adesione ai valori del Regno che è più ampio della Chiesa.
Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che l’invocano. Infatti: chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. (Rm 10,12-13)
Ne enumeriamo alcuni aspetti:
giustizia (salmo 27 (26) invocazione dell’innocente).
Mosè infatti descrive la giustizia che viene dalla legge così: l’uomo che la pratica vivrà per essa. Invece la giustizia che viene dalla fede parla così: Non dire nel tuo cuore: Chi salirà al cielo? Questo significa farne discendere Cristo; oppure: Chi discenderà nell’abisso? Questo significa far risalire Cristo dai morti. (Rm 10,5-7)
pace, dialogo ecumenico e interreligioso
La famiglia è certo il luogo propizio per l’apprendimento e la pratica della cultura del perdono, della pace e della riconciliazione. «In una sana vita familiare si fa esperienza di alcune componenti fondamentali della pace: la giustizia e l’amore tra fratelli e sorelle, la funzione dell’autorità espressa dai genitori, il servizio amorevole ai membri più deboli perché piccoli o malati o anziani, l’aiuto vicendevole nelle necessità della vita, la disponibilità ad accogliere l’altro e, se necessario, a perdonarlo. Per questo la famiglia è la prima e insostituibile educatrice alla pace». (Africae Munus 43)
Coltivate in voi l’aspirazione alla fraternità, alla giustizia e alla pace. L’avvenire è nelle mani di chi sa trovare ragioni forti per vivere e sperare. Se lo volete, l’avvenire è nelle vostre mani, poiché i doni che il Signore ha elargito a ciascuno di voi, rafforzati dall’incontro con Cristo, possono portare una speranza autentica al mondo! (Africae Munus 63)
salvaguardia del creato (salmo 8 – la gloria di Dio e la dignità dell’uomo)
primaria attenzione ai poveri
Care figlie della Chiesa, come Maria di Betania, mettetevi costantemente alla scuola di Cristo per saper riconoscere la sua Parola (cfr. Lc 10,39). Formatevi al catechismo e alla Dottrina sociale della Chiesa per dotarvi dei principi che vi aiuteranno ad agire da vere discepole. Così potrete impegnarvi con discernimento nei diversi progetti relativi alle donne. Continuate a difendere la vita perché Dio vi ha costituite ricettacoli della vita. La Chiesa sarà sempre vostro sostegno. Aiutate con il vostro consiglio e con il vostro esempio le giovani, affinché esse affrontino serenamente la vita adulta. Sostenetevi reciprocamente! Venerate le più anziane tra voi. (Africae Munus 59)
Proprio come i giovani, i bambini sono un dono di Dio all’umanità, e pertanto devono essere oggetto di particolare cura da parte delle loro famiglie, della Chiesa, della società e dei governi, poiché sono fonte di speranza e di rinnovamento nella vita. Dio è ad essi particolarmente vicino, e la loro vita è preziosa ai suoi occhi, anche quando le circostanze sembrano contrarie o impossibili (cfr. Gen 17,17-18; 18,12; Mt 18,10). (Africae Munus 65)
interiorità della vita e delle creature
D’altronde, dare in famiglia tutto il debito spazio alla preghiera, personale e comunitaria, significa rispettare un principio essenziale della visione cristiana della vita: il primato della grazia. La preghiera ci ricorda costantemente il primato di Cristo, e, legato ad esso, il primato della vita interiore e della santità. Il dialogo con Dio apre il cuore al flusso della grazia e permette alla Parola di Cristo di passare attraverso di noi con tutta la sua forza. Perciò, in seno alle famiglie sono necessari l’ascolto assiduo e la lettura attenta della Sacra Scrittura. (Africae Munus 45)
accoglienza cordiale del diverso
La Chiesa conta su di voi per creare una «ecologia umana» attraverso l’amore e la tenerezza, l’accoglienza e la delicatezza, e infine la misericordia, valori che voi sapete trasmettere ai figli e di cui il mondo ha tanto bisogno. Così, con la ricchezza dei vostri doni propriamente femminili, favorirete la riconciliazione degli uomini e delle comunità. (Africae Munus 59)
misericordia e perdono (Mt 5,21-48)
Le tue mani e le mie mani
Mi hai fatto eterno
questa è la tua volontà.
Questo fragile vaso
continuamente tu vuoti
continuamente lo riempi
di vita sempre nuova.
Questo piccolo flauto di canna
hai portato per valli e colline
attraverso di esso hai soffiato
melodie eternamente nuove.
Quando mi sfiorano le tue mani immortali
questo piccolo cuore si perde
in una gioia senza confini
e canta melodie ineffabili.
Su queste piccole mani
scendono i tuoi doni infiniti.
Passano le età, e tu continui a versare,
e ancora c’è spazio.
(R. Tagore)
Domanda: come conciliare, nelle varie fasi della crescita, individualità (dei genitori e dei figli) e scelte religiose della famiglia?