Progetto di Marco e Valentina

1. Contesto

 

1.1 Il contesto sociale locale

 

La comunità in cui i laici si inseriranno si trova sulla porta d’ingresso dell’Amazzonia (“Portal da Amazônia”), un’area caratterizzata da una forte identità territoriale, con precise caratteristiche culturali e biologiche legate a un ricchissimo sistema forestale. Questo luogo è anche la frontiera conosciuta come “arco do desmatamento” (arco della deforestazione), la grande mezzaluna della devastazione che si addentra ogni anno più a nord cancellando un semicerchio alla volta la fitta vegetazione cresciuta rigogliosa per secoli.

Negli ultimi trent’anni anni Açailândia si è trasformata da città di segherie a centro chimico e siderurgico e oggi ricopre un ruolo fondamentale nella catena di estrazione-lavorazione-esportazione del ferro. La materia prima viene estratta in una miniera del Carajás, in Pará, e la destinazione finale è il porto di São Luis, dove arriva dopo avere viaggiato per 892 km su una linea ferroviaria costruita appositamente. Parte di questo materiale, circa il 10% del totale, fa tappa ad Açailândia, dove viene trasformato in ferro-gusa all’interno di alcune siderurgiche insediatesi in città nel corso degli anni (è in costruzione anche una acciaieria).

Queste industrie possono funzionare solo con molta forza lavoro e bruciando grandi quantità di carbone. La produzione del carbone necessario è effettuata destinando vasti terreni alla coltivazione di alberi di eucalipto, in grado di crescere molto velocemente in questa zona del Brasile. Gli eucalipti, però, richiedono tantissima acqua e impediscono ai contadini di utilizzare il terreno per altri scopi agricoli.

Il contesto sociale dell’area, dunque, è fortemente influenzato dalla realtà industriale, che occupa anche la maggior parte dei lavoratori della città. Nelle immediate vicinanze delle industrie siderurgiche, inoltre, è presente una comunità di persone che si è trovata costretta a convivere con i fumi prodotti e con i residui inquinanti della lavorazione del ferro. La comunità comboniana nella città svolge dunque un importante lavoro di promozione umana e culturale e di “coscientizzazione”.

 

1.2 Il contesto pastorale locale

 

La Provincia Brasil Nordeste (BNE) dei Missionari Comboniani offre da anni opportunità di inserimento a Laici Missionari Comboniani (LMC) provenienti da vari Paesi e impegnati in diversi contesti di pastorale. Molte esperienze positive fanno credere alla possibilità di una integrazione feconda tra laici e religiosi nell’attività di evangelizzazione, difesa dei diritti e promozione umana.

Ad Açailândia, nel Maranhão, l’esperienza di collaborazione con i laici viene da lontano. Una quindicina d’anni fa, infatti, una laica spagnola è arrivata nella città e, dopo una attenta analisi della realtà, ha fondato insieme ai missionari comboniani il “Centro de Defesa da Vida e dos Direitos Humanos” (CDVDH). In seguito, un’altra laica spagnola ha fatto un’esperienza ad Açailândia, dedicandosi principalmente alla Pastoral da Criança e lasciando la città dopo alcuni anni. Una decina di anni fa, inoltre, un terzo laico spagnolo si è inserito in questa realtà, arrivando alla fondazione della “Casa Familiar Rural” (CFR), un istituto tecnico ancora attivo.

Nel marzo 2009, infine, una coppia di giovani LMC italiani si è inserita in diverse realtà della missione. Ilaria ha seguito, tra l’altro, la Pastoral da Criança e altri progetti legati alla comunicazione sociale e all’organizzazione di attività pastorali, in base alle sue competenze. Federico, invece, si è occupato di un progetto di inclusione di bambini e adolescenti che prevedeva, tra l’altro, corsi di informatica, teatro, danza e chitarra. La coppia ha anche partecipato attivamente allo sviluppo della rete di contatti della campagna “Justiça nos Trilhos” (Sui binari della giustizia). Questa esperienza si è conclusa a marzo 2012.

Attualmente ad Açailândia vive un laico missionario comboniano, che lavora nella Casa Familiar Rural insieme alla moglie brasiliana, in un contesto sereno e di buona collaborazione con la comunità religiosa.

I progetti in essere sono solidi e hanno buone prospettive di continuità, ma la partenza di Ilaria e Federico ha lasciato diversi spazi vuoti e permane il bisogno di altri laici che possano arricchire e proseguire le attività in corso insieme ai leader locali.

La comunità comboniana di Açailândia si sta impegnando su diversi fronti, percepisce la ricchezza della collaborazione con persone con un carisma laicale, si dispone ad accogliere nuovi laici che volessero vivere e lavorare in questo contesto.

 

 

2. Presentazione dei laici che svilupperanno il progetto

 

Valentina Caperdoni e Marco Ratti sono due giovani che hanno maturato la scelta di partire per la missione attraverso un percorso durato alcuni anni. Marco si è avvicinato alla realtà comboniana a metà degli anni ’90, quando ha frequentato il GIM a Venegono Superiore. Nel 2001 e 2002, entrambi hanno fatto l’esperienza del servizio civile (Marco in Kosovo, Valentina in una Comunità di Famiglie a Castellazzo di Basiano, in provincia di Milano). A fine 2007 si sono sposati e nel 2009 hanno frequentato un corso di orientamento alla missione della Diocesi di Milano e, in seguito, hanno seguito un percorso di due anni riguardante l’esperienza dei Laici Fidei Donum con l’ufficio missionario della Diocesi di Verona. Nel 2010 hanno fatto una breve esperienza in una missione della Diocesi di Milano in Zambia.

A settembre 2011 hanno dato quindi la propria disponibilità alla partenza come Laici Fidei Donum all’ufficio missionario della Diocesi di Milano. In seguito sono entrati in contatto con i comboniani di Açailândia, ai quali Ilaria e Federico avevano appena comunicato che avrebbero terminato la propria esperienza nel marzo 2012.

La comunità comboniana locale, quindi, stava cercando una coppia che potesse proseguire il loro lavoro.

A questo punto i due giovani hanno cominciato un cammino di conoscenza reciproca con la famiglia comboniana. In Italia sono entrati in contatto con alcune realtà significative, come i LMC di Venegono Superiore, e si sono incontrati con il responsabile dei LMC italiani, padre Claudio Longhi, padre Luigi Codianni (ex provinciale del BNE) e altri padri comboniani. Nel contempo, si sono confrontati più volte via internet con Ilaria e Federico e con alcuni padri di Açailândia.

Tenendo conto del tipo di percorso fatto da Valentina e Marco, dunque, si è deciso di valutare la possibilità di un loro inserimento nella realtà comboniana di Açailândia come Laici Fidei Donum della Diocesi di Milano.

Tra la fine di maggio e l’inizio di giugno 2012 la coppia è andata a conoscere la realtà locale, i progetti in essere e la famiglia comboniana del posto.

L’approvazione del loro inserimento ad Açailândia come Laici Fidei Donum è arrivata dalla comunità comboniana locale e dal provinciale del BNE, che con il suo consiglio ha approvato il progetto. Anche l’ufficio missionario della Diocesi di Milano si è detto favorevole a questa esperienza.

 

 

3. Obiettivi

 

3.1 Obiettivo generale del progetto

 

Questo progetto è pensato per una famiglia (e non due singoli laici) che si inserisce nel tessuto sociale locale con il quale condivide lo stile di vita e la quotidianità. In particolare vuole proporre una presenza missionaria integrata con la pastorale e con le azioni sociali a livello di famiglia comboniana. L’apostolato dei laici si realizzerà nella testimonianza di un Vangelo di pace tramite la promozione del rispetto dei diritti umani, della solidarietà fraterna, della giustizia e della pace tra gli uomini e con il creato, indirizzata alle comunità e ai movimenti sociali del Nordest del Brasile e, in particolare, di Açailândia.

 

3.2 Obiettivi specifici

 

- Rafforzare e ampliare autentiche esperienze di interscambio socio-pastorali con la comunità locale di riferimento e inserimento in un progetto di chiesa partecipativa.

- Collaborazione alle attività della Campagna “Justiça nos Trilhos” con riferimento in particolare al settore della comunicazione e alla sensibilizzazione verso le problematiche socio-ambientali legate alla presenza di una grossa multinazionale e di industrie siderurgiche ad Açailândia.

- Inserimento in attività pastorali specifiche, come la Pastoral da Criança e la Pastoral da Juventude, con particolare attenzione alle realtà più emarginate e disagiate.

 

 

4. Tempistica

 

Inizio preparazione dei laici: ottobre 2011 (avvio dei contatti con la comunità di Açailândia)

Partenza: novembre 2012

Durata: tre anni di servizio

Rientro: novembre 2015

 

4.1 Mete intermedie

 

Marzo 2012 – agosto 2012: Corso di lingua portoghese con un ex professore dell’Istituto Brasile-Italia (Ibrit) di Milano.

Settembre-ottobre 2012: Corso di formazione presso il Centro Unitario Missionario di Verona.

Novembre 2012-gennaio 2013: Inserimento nella realtà di Açailândia, collaborazione con la parrocchia, la Campagna Justiça nos Trilhos, la Casa Familiar Rural, alcune pastorali specifiche presenti sul posto, individuazione delle aree da privilegiare in base alle esigenze del contesto e della Famiglia Comboniana.

Durante l’esperienza Corso CESEP (São Paulo) – formazione di laici nella pastorale e in temi legati ai diritti umani e alla politica.

Gennaio e settembre 2013: Partecipazione al seminario e all’Assemblea provinciale comboniana e presentazione dei nuovi laici agli altri membri della famiglia.

Novembre 2013: Prima revisione dell’esperienza, confronto con il Consiglio provinciale BNE e invio alla Provincia italiana della prima relazione dell’attività.

Maggio 2014: Rientro per mantenere le relazioni con l’Italia.

Novembre 2014: Seconda relazione alla Provincia italiana sulle attività svolte e i risultati ottenuti.

Ottobre 2015: Relazione finale dell’attività svolta.

 

 

5. La rete delle realtà coinvolte

 

Questo progetto si sviluppa grazie a due reti: la prima è composta da realtà italiane, “rete inviante”; la seconda, invece, è una rete di realtà brasiliane, “rete accogliente”. Le realtà elencate di seguito contribuiscono, ciascuna con ciò che gli è proprio, alla buona riuscita del progetto garantendone la fattibilità, il sostegno, la risonanza (perché non sia un’esperienza isolata e muta) e il proseguimento dopo il ritorno in Italia dei Laici Fidei Donum.

 

Realtà Contributo al progetto
Prima della partenza Durante il periodo di missione Dopo il ritorno in Italia
Comunità Comboniana di Açailândia (consacrati e laici)

Preparazione del

progetto

Accoglienza, inserimento

nella realtà locale,

accompagnamento

durante il periodo di

missione

Supporto per la

continuazione del

progetto

Rete Justiça nos Trilhos

Formazione dei due laici sul contesto socio-economico locale e regionale; progressivo

inserimento degli stessi nell’accompagnamento di alcune comunità o attività specifiche

Centro de Defesa da Vida e dos Direitos Humanos de Açailândia

(CDVDH) e Sindacato dei Lavoratori Rurali di Açailândia

Inserimento dei laici in percorsi socio-culturali-politici già avviati, formazione, spazio di

confronto

Provincia Comboniana BNE

Contatto permanente,

accoglienza nella

visita di conoscenza

e formazione

Supporto logistico alla permanenza dei laici

Contributo con la

provincia italiana per

il supporto per la

continuazione del

progetto

Provincia Comboniana Italiana

Accompagnamento

nella preparazione

Contributo con la

provincia BNE per il

supporto logistico

Supporto per la

continuazione del

progetto

Laici Missionari Comboniani

Accompagnamento

nella conoscenza

della famiglia

comboniana

Sostegno e confronto a distanza sull’andamento

dell’esperienza;

contributo economico per una piccola parte del progetto dei due laici

Ricerca di risorse per

l’inserimento di altri

laici che continuino il

progetto

Ufficio per la pastorale

missionaria

della diocesi di Milano

Accompagnamento

nella preparazione

Promozione del progetto tra le attività sostenute dall’Ufficio

Supporto per la

continuazione del

progetto

Conferenza Episcopale Italiana (nella duplice veste del Centro

Unitario Missionario e dell’Ufficio per la cooperazione missionaria tra le Chiese)

Corso di Formazione

Missionaria per

America Latina (9

settembre – 13 ottobre 2012)

Convenzione CEI per i laici missionari (copertura assicurativa e versamento

contributi pensionistici)

 

 

6. Descrizione del progetto

 

La realtà locale presenta molteplici sfide tra le quali sono state individuate tre di aree di lavoro all’interno delle quali i laici possono avere modo di perseguire l’obiettivo di questo progetto. Inoltre, il lavoro in queste tre aree è funzionale al rafforzamento della collaborazione tra religiosi, laici e leader comunitari ad Açailândia.

La descrizione di ciascuna di queste aree presenta molteplici possibilità di inserimento per i laici. Quelle che sono state individuate tengono conto delle capacità che Valentina e Marco possono mettere a disposizione e delle realtà/necessità presenti al momento della stesura del progetto e individuate durante la visita dei due a maggio/giugno 2012. Il progetto prevede che le attività qui presentate possano essere modificate a seconda del mutare della realtà/necessità, senza però che cambino le finalità del progetto.

 

1. Attività Socio-Pastorale

 

Il progetto prevede una componente pastorale del lavoro dei laici che si inseriranno nel contesto di Açailândia. In particolare attraverso:

- la visita alle famiglie e alle comunità della parrocchia insieme ad altri leader locali, con particolare attenzione alle realtà più fragili e di emarginazione presenti sul posto e a quelle attive nelle zone agricole;

- la partecipazione alle attività ecclesiali e di formazione della parrocchia;

- l’integrazione delle attività della parrocchia con i laici, i religiosi presenti sul posto, la Casa Familiar Rural e il CDVDH.

Una particolare attenzione sarà rivolta a Piquiá, un quartiere nato intorno al polo siderurgico di Açailândia.

Periferia nella periferia, da una quindicina d’anni è un centro d’azione privilegiato dell’attività missionaria comboniana. L’accompagnamento della comunità potrà essere fatto anche in collaborazione con il CDVDH.

Inoltre, dato che la comunità comboniana nella città prevede di rafforzare la sua presenza in quest’area e di crearvi un centro socio-pastorale, la presenza di due laici si integrerebbe a quella dei comboniani presenti per supportare le seguenti attività:

- articolazione dei vari gruppi di pastorale con le attività del centro;

- partecipazione al progetto “Pontos de Cultura” avviato nella parrocchia di Piquiá, con particolare attenzione alla realtà dei giovani, tenendo presente anche la professionalità che potrà essere spesa da Valentina (attualmente lavora come educatrice);

- partecipazione alle attività di redazione del giornale “Nossa Voz”, periodico di informazione della parrocchia e del centro socio-pastorale, tenendo conto anche delle competenze di Marco, che lavora come giornalista;

- contributo alla crescita della radio comunitaria, espressione delle attività del centro;

- partecipazione alla Pastoral da Criança attivata dalle comunità locali, con particolare attenzione all’avvio di questa attività a Piquiá;

- invio mensile di una Newsletter destinata ai LMC italiani, alla Diocesi di Milano e a tutti i contatti di Valentina e Marco, allo scopo di condividere e rendere partecipi di questa esperienza chi non la sta vivendo in prima persona.

 

2. Giustizia e Pace

 

Quest’area di lavoro prevede un impegno nella difesa della dignità e dei diritti della persona volto alla promozione della giustizia nel rispetto delle libertà individuali e sociali. Dato che in questo caso i laici si confronteranno con una realtà già indipendente e funzionante, bisognerà fare particolare attenzione a inserirsi con discrezione nel rispetto del principio di sussidiarietà.

Le attività in quest’area di lavoro saranno svolte prevalentemente all’interno o in collaborazione con il Centro de Defesa da Vida e dos Direitos Humanos de Açailândia (CDVDH), che si occupa soprattutto della lotta al lavoro schiavo (consulenza legale e reinserimento sociale dei lavoratori) e di varie attività di formazione offerte ai giovani.

Date le competenze di Valentina e Marco, le attività previste in questo contesto sono:

- interazione con il progetto Ponto di Cultura, legato alla comunicazione sociale;

- collaborazione con il cammino di formazione socio-politica dei leader comunitari nell’ambito del progetto “Rede de Cidadania” della parrocchia;

- affiancamento al “Jupaz” (“Giovani per la pace”, rete dei comboniani nel BNE) e alla Casa Familiar Rural;

- collaborazione a una formazione integrata parrocchia/CDVDH con i leader delle comunità (educazione ai diritti, responsabilità sociale delle comunità cristiane, partecipazione politica, eccetera).

 

3. Difesa dell’ambiente e difesa dei diritti dell’uomo

 

Il progetto prevede anche un impegno di respiro globale a favore della salvaguardia del Creato, bene non rinnovabile donato da Dio a tutta l’umanità di ogni tempo, in un contesto, quello di Açailândia e del Brasile Nord-est più in generale, che rappresenta una profonda cicatrice provocata dall’operato irresponsabile e dalla cupidigia dell’uomo.

La Campagna “Justiça nos Trilhos” (Sui binari della giustizia) è iniziata alla fine del 2007, su iniziativa dei Missionari Comboniani che lavorano e operano in diverse regioni dello Stato del Maranhão.

Una priorità d’azione nel contesto maranhense è la difesa dell’ambiente e delle popolazioni minacciate nella regione amazzonica, specialmente quelle situate ai margini della “Estrada de Ferro Carajás”. In particolare, appaiono evidenti i danni causati dalle multinazionali ai popoli indigeni e ai lavoratori, vittime dei danni ambientali.

La Campagna si sviluppa cercando di coinvolgere prioritariamente tre segmenti della società: i movimenti popolari e la base della popolazione, il mondo accademico, le istituzioni pubbliche locali.

L’attività di Valentina e Marco in questa area di lavoro si articolerà nei seguenti punti:

- impegno nelle campagne di informazione che accompagneranno il progetto con due obiettivi. Da una parte si cercherà di accrescere la coscienza collettiva dei diritti delle persone vittime di ingiustizia.

Dall’altra, si proverà a denunciare la situazione pubblicamente, così da accrescere la pressione sulle multinazionali e sulle aziende operanti nel territorio perché agiscano nel rispetto dei diritti dell’uomo e limitando il più possibile i danni all’ambiente circostante;

- collaborazione nella gestione di strumenti informativi della campagna, quali siti internet, materiale audio-visivo o altro;

- relazioni con il nodo italiano della campagna e le associazioni che la appoggiano;

- relazioni con il mondo dell’informazione italiana, con l’obiettivo di fare parlare anche i media italiani di queste problematiche;

- segreteria organizzativa della campagna;

- accompagnamento degli incontri con le associazioni e i movimenti locali lungo il corridoio del Carajás.

 

 

7. Relazioni con la famiglia comboniana

 

Uno degli obiettivi dell’esperienza è partecipare alla costruzione di una comunità di laici e religiosi attraverso la condivisione, il lavoro pastorale e la spiritualità missionaria.

Per questo, si stabiliscono i seguenti impegni:

- partecipazione agli incontri mensili di preghiera e condivisione tra laici e comunità religiosa;

- partecipazione alle attività e alle celebrazioni parrocchiali.

Il progetto auspica che si possano creare altre occasioni informali di incontro e condivisione tra i laici presenti ad Açailândia.

Inoltre, Valentina e Marco potranno eventualmente partecipare a momenti di discussione e formazione realizzati con i comboniani della provincia BNE.

 

 

8. Valutazione dei risultati del progetto

 

Nel progetto sono previste le seguenti metodologie di valutazione:

- Relazione annuale alla provincia Italiana e alla provincia Brasil Nordeste.

- Confronto trimestrale con la comunità comboniana di Açailândia.

- Relazione finale del progetto.

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