Archivio: febbraio, 2017

Casa di riposo

Giorno 6, h. 15.00 (ora di Bangui)

“Gesù disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte” (Mc 6,31-32).

Ciao a tutte e a tutti…
Il viaggio è andato bene, nessun problema ai vari controlli e appena atterrato a Bangui ho trovato ad aspettarmi Anna (LMC polacca già ripartita per Mongoumba) e p. Gabriele.
Sono ospite nella Maison Comboni dove è presente una piccola comunità di missionari comboniani: p. Gabriele, p. Aurelio e fr. Sergio; in Repubblica Centrafricana da 30-40 anni, sono la STORIA e la MEMORIA della missione e grazie ai loro consigli supero le PICCOLE DIFFICOLTÀ QUOTIDIANE dovute al cibo, all’acqua, al caldo. Mangiare tanta frutta (papaya, mango, banane, ananas, avocado), mettere il cappello anche se è nuvoloso, bere molto, riposarsi e cominciare a masticare il francese ascoltando la radio o guardando la TV o facendo esercizi di lettura ad alta voce.

Tutti sulla stessa barca…

Giorno 0, h. 01.00 (ora di Osio Sopra)

“Dopo la moltiplicazione dei pani, Gesù costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsaida… Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare…” (Mc 6,45-47).

Benvenuto e benvenuta sulla barca e… GRAZIE!
Benvenuto e benvenuta perché su questa barca siamo in tanti e tante… Venegono, Milano, Basiano, Bergamo e provincia, Osio Sopra, Verona, Padova, Venezia Mestre, Pegognaga, Modena, Bologna, Rimini, Roma, Napoli, Bari, Altamura, Lecce, Palermo, Agrigento, Brasile, Perù, Ecuador e tutta la famiglia comboniana sparsa per il mondo… ci sono bambini, ragazzi, giovani e adulti… mamme e papà, laici, don e suore, consacrate e consacrati… parrocchie, oratori, comunità, famiglie… tutti sulla stessa barca!!!… come i discepoli in mezzo al mare… STARE sulla stessa barca è SEGNO di UNITÀ…
GRAZIE per il tuo affetto, la tua vicinanza, il tuo sostegno, i tuoi consigli, il tuo incoraggiamento, i tuoi sorrisi, le tue lacrime, i tuoi baci, i tuoi abbracci, i tuoi messaggi vocali su WhatsApp e le tue preghiere… GRAZIE per STARE sulla barca…

Progetto missionario di Simone Parimbelli

Contesto sociale locale

La Repubblica Centrafricana potrebbe essere simbolicamente quell’“ospedale da campo” di cui ha parlato papa Francesco: uno Stato africano – ex colonia francese – dove il 50% della popolazione vive in condizioni di estrema povertà, con un indice di sviluppo umano bassissimo (185° posto su 187 Paesi). La sua capitale è Bangui, dove papa Francesco ha aperto l’anno giubilare della Misericordia chiamandola “capitale spirituale del mondo”. È un Paese ricchissimo di risorse naturali ma che il sistema economico-finanziario esporta all’estero, lasciando il popolo centrafricano costretto a vivere in condizioni disumane dove solo il 20% può accedere alla sanità e oltre il 40% è analfabeta. Nel sud-ovest della Repubblica Centrafricana si trova la diocesi di Mbaïki che appartiene alla prefettura di Lobaye. Con questo nome è indicata la regione che circonda l’omonimo fiume, affluente del grande Oubangui. Questo territorio è parzialmente coperto dalla foresta equatoriale ed è proprio nel cuore di questa foresta che si trova Mbaïki, il suo capoluogo, distante un centinaio di chilometri dalla capitale Bangui. La superficie della diocesi di Mbaïki ammonta a 26225 km² (più del Piemonte), che corrispondono al 4,2% del territorio nazionale. Ospita una popolazione di duecentomila abitanti che rappresenta il 6,3% di quella nazionale. Nel giugno 1995 il territorio della prefettura di Lobaye è stato sottratto all’arcidiocesi di Bangui per formare una nuova diocesi, che ha assunto il nome del suo capoluogo. Il 29 ottobre 1995 nella cattedrale di Bangui si è celebrata l’ordinazione episcopale del primo vescovo della nuova diocesi: mons. Guerrino Perin. Alla diocesi di Mbaïki appartengono le seguenti missioni-parrocchie: Boda, Pissa, Ngotto, Bagandou-Zomea, Safa, Mbata, Boganangone e Mongoumba.

Non calpestiamo le persone!

L’immigrazione è un fenomeno complesso. Soluzioni affrettate possono tradire i principi cardine della civiltà giuridica dell’Unione Europea, violando la base democratica sulla quale si fonda la pacifica convivenza di cittadini e cittadine.

Il telegramma del Direttore della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, inviato il 26 gennaio alle Questure d’Italia, per individuare 95 uomini e donne, purché di nazionalità nigeriana, “da espellere e rimpatriare” lo dimostra. L’espulsione collettiva, per di più in base alla nazionalità, è vietata dalla legge*, e l’Italia è stata già condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per trattenimenti illegittimi nei CIE e per l’assenza di tutela legale: in data 06/10/2016 è stata pubblicata la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nel caso Richmond Yaw e altri.
La presenza eventualmente irregolare di chiunque va valutata caso per caso. Per donne nigeriane in particolare, visto che molte (ne arrivano sempre più di giovanissime) possono essere vittime di tratta, e per questo maggiormente bisognose di tutela.

Incontri e impegni – febbraio 2017

INCONTRI

- lunedì 13 ore 19,00: Messa missionaria. A seguire: cena autogestita, durante la quale festeggeremo i compleanni dei padri Palmiro e Marcello.

- sabato 25 ore 16,15: Incontro di gruppo. Tema della catechesi: “L’attività missionaria delle chiese particolari (Ad Gentes 20)”. A seguire: cena autogestita.

 

IMPEGNI

- Ambito di intervento “immigrazione”:

Festa dei popoli (“edizione” di Bari): martedì 14 alle ore 18,00 ci sarà l’incontro organizzativo c/o la Casa Comboniana, a cui parteciperanno anche altre realtà ecclesiali e non ecclesiali.

Ascolto, dialogo e orientamento socio-sanitario nei “ghetti” dei braccianti agricoli immigrati della Capitanata (due domeniche al mese, secondo turnazione da concordare) e nella città di Bari (due sabati mattina al mese, secondo turnazione da concordare) a cura dell’associazione “Nikolaos prof Nicola Damiani”.

Incontro 28 gennaio 2017

La formazione della comunità cristiana (Ad Gentes 15)

15. Lo Spirito Santo, che mediante il seme della parola e la predicazione del Vangelo chiama tutti gli uomini a Cristo e suscita nei loro cuori l’adesione alla fede, allorché rigenera a nuova vita in seno al fonte battesimale i credenti in Cristo, li raccoglie nell’unico popolo di Dio, che è «stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione sacra, popolo di redenti».
Perciò i missionari, come cooperatori di Dio, devono dar vita a comunità di fedeli che, seguendo una condotta degna della vocazione alla quale sono state chiamate, siano tali da esercitare quella triplice funzione sacerdotale, profetica e regale che Dio ha loro affidata. In questo modo la comunità cristiana diventa segno della presenza divina nel mondo: nel sacrificio eucaristico, infatti, essa passa incessantemente al Padre in unione con il Cristo, zelantemente alimentata con la parola di Dio rende testimonianza al Cristo e segue la via della carità, ricca com’è di spirito apostolico.
Fin dall’inizio la comunità cristiana deve essere formata in modo che possa provvedere da sola, per quanto è possibile, alle proprie necessità. Un tal gruppo di fedeli, in possesso del patrimonio culturale della nazione cui appartiene, deve mettere profonde radici nel popolo: da esso germoglino famiglie dotate di spirito evangelico e sostenute da scuole appropriate; si costituiscano associazioni e organismi, per mezzo dei quali l’apostolato dei laici sia in grado di permeare di spirito evangelico l’intera società. Risplenda infine la carità tra cattolici appartenenti a diversi riti.

Incontro 29 gennaio 2017

Comunità ecclesiale: Vivere insieme (Mt 18)

 

Canto iniziale: Te al centro del mio cuore

Preparare l’ambiente: (sedie, tovaglie, occorrente per simbologie…)

Parola di benvenuto

 

Invito alla preghiera: può qualcuno (o più di uno) chiedere al Signore Gesù di venire in mezzo a noi e di accompagnarci? (Si possono usare anche strofe di salmi specialmente del salmo 94)

 

Segno:

* accendiamo 12 candele + una: Cristo Luce del mondo; (Io sono la luce… voi siete la luce del mondo).

* mettiamo un ramo di ulivo, bandiera della pace, foto memoria di un cammino, croce.